“Le gilets jaune si è organizzato al di fuori della Cgt. E allora?. L’azione massiccia e continua dei giacchetti gialli deve metterci alla prova. Gli attivisti della Cgt non debbono rimanere spettatori!”
Sono questi alcuni dei passaggi di un importante e significativo documento della Fnic-Cgt francese (il sindacato dei lavoratori chimici) che riproduciamo integralmente qua sotto.
Un sindacato di lotta, di fronte al movimento sociale reale, invita giustamente i propri attivisti a stare dentro al conflitto, a riconoscerne il valore anche se è nato al di fuori delle proprie file ed a mettere sul campo proposte avanzate sul terreno delle rivendicazioni. Una modalità, un approccio e una esperienza concreta a cui guardare e da cui apprendere. E il 14 dicembre in Francia la Cgt ha convocato una agitazione di tutte le categorie su una piattaforma con obiettivi strategici ed ha invitato gli altri sindacati a fare altrettanto.
Il comunicato/volantino della Fnic- Cgt:
Per quasi tre settimane, c’è stata una rabbia legittima in Francia, contro l’austerità economica sperimentata da lavoratori, pensionati, disoccupati e studenti, mentre una piccola minoranza della popolazione ha tratto profitto da questa austerità.
La stragrande maggioranza delle giacche gialle sono i lavoratori, i pensionati schiacciati tra basso reddito e basso potere d’acquisto, molto spesso per beni incomprimibili. Il movimento di giacche gialle si è organizzato al di fuori della CGT: e allora?
Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone che lavorano o vivono in luoghi in cui siamo assenti o insufficientemente presenti. I loro requisiti sono legittimi, sono identici a quelli che sono avanzati dalla CGT nelle società in cui siamo presenti.
L’azione massiccia e continua dei giubbotti gialli deve metterci alla prova: gli attivisti della CGT non dovrebbero rimanere spettatori! Molti sono già presenti sui posti di blocco. La CGT deve essere convergente con tutte le proteste, giacche gialle, giubbotto rosso, con o senza camice bianco, sottolineando la chiarezza delle nostre richieste, che non sono affatto quelle dell’estrema destra:
– Drastica riduzione delle imposte indirette (IVA, TICPE ..) fino alla loro rimozione,
– abolizione del CSG e sua sostituzione con un contributo sociale,
– Ripristino immediato dell’ISF, imposta patrimoniale sulla ricchezza,
– Aumento generale di salari, pensioni e salario minimo (Smic). Ciò significa ridurre i profitti e i margini per le aziende,
– Le 32 ore ore di lavoro, con assunzioni corrispondenti,
– Abrogazione delle leggi sul lavoro e sulla distruzione sociale.
Cominciamo a ottenere questo, il resto seguirà!
I sindacati petroliferi stanno già combattendo per i salari e le garanzie collettive, nonostante il blackout mediatico. I problemi di approvvigionamento di carburante sono reali in alcune regioni della Francia. Molte lotte esistono in tutti i settori.
I nostri compagni nel settore dell’energia entreranno in sciopero il 3 dicembre, contemporaneamente al porto e ai portuali.
IL 14 DICEMBRE SARÀ UNA GIORNATA INTERPROFESSIONALE DI LOTTA DELLA CGT
I settori dei trasporti possono entrare nel ballo. I lavoratori del commercio sono chiamati ad agire ogni sabato. Gli scioperi rinnovabili sono previsti, se non già programmati. Una riunione della CGT di importanti settori strategici è prevista per lunedì 3 dicembre con l’obiettivo di mettere finalmente a punto un piano di lotte a livello nazionale.
È in movimento! In questo contesto, la FNIC-CGT invita tutti i sindacati ad entrare in questa battaglia, per essere attenti alle chiamate che ci sono e alle probabilità di lanciarle con circolari o sui social network.
I Giubbotti gialli bloccano le rotonde stradali?
Molto bene. I lavoratori dipendenti con la loro CGT devono bloccare l’economia con lo sciopero.
Noi dobbiamo mobilitare rapidamente per prendere alla gola sia le aziende che il governo, che ci opprimono da troppo tempo.
Fnic – Cgt
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