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Whirlpool. Oggi l’assemblea dei lavoratori sulla “intesa” raggiunta al Ministero

Si è tenuto ieri l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per la vertenza dello stabilimento Whirlpool di Napoli, che la multinazionale americana ha dichiarato di voler chiudere. Sotto al Ministero, mentre era in corso l’incontro, c’erano i 430 lavoratori e lavoratrici dello stabilimento di via Argine.

L’azienda ha ventilato l’ipotesi di continuare a produrre le lavatrici a Napoli. Il governo, dal canto suo, ha comunicato di aver predisposto un decreto, che sarà in votazione la settimana prossima, attraverso il quale l’azienda risparmierebbe 17 milioni di euro in 15 mesi attraverso la decontribuzione dei contratti di solidarietà”.

Oggi è prevista l’assemblea nello stabilimento di Napoli, e la prossima settimana ci potrebbe essere il prossimo incontro, in sede tecnica, tra le parti.

Il confronto sul sito Whirlpool di Napoli – fa sapere il Mise in una nota diffusa al termine dell’incontro – proseguirà sulle ipotesi “che prevedono di investire nei prodotti di alta gamma, di spostare in Italia alcune produzioni realizzate all’estero e di individuare una nuova mission per il sito di Napoli, attraverso la realizzazione di un nuovo prodotto”. “È stata categoricamente esclusa la possibilità di procedere a uno spostamento delle produzioni tra gli stabilimenti presenti in Italia, l‘obiettivo da perseguire è quello di “garantire la continuità produttiva e la salvaguardia di tutti i lavoratori del sito di Napoli”.

Ma dietro le rassicuranti dichiarazioni di facciata si affacciano alcune incognite. La Whirlpool, infatti vorrebbe coinvolgere nell’affare l’ex direttore generale di Italcementi, Giovanni Battista Ferrario, che trasformerebbe lo stabilimento di via Ergine in un container frigoriferi, mantenendo però 412 dipendenti.

La multinazionale statunitense avrebbe proposto due alternative a Luigi Di Maio. La prima è che il ministro del Lavoro convochi, entro sette giorni, un tavolo per esplicitare l’avvio della trattativa. La seconda alternativa è che la Whirlpool ad vada direttamente a trattare con i sindacati facendo balenare la “soluzione Ferrario”.

Ma il ministro del Lavoro sembra non fidarsi della stabilità di Ferrario. L’ex manager dell’Italcementi, che probabilmente trasformerà lo stabilimento di lavatrici di alta gamma in un container frigoriferi, secondo la trattativa, investirebbe 30 milioni. Altri 20 milioni saranno investiti dalla Whirlpool per la ristrutturazione delle linee aziendali, ma anche per ottenere una quota della nuova azienda. Il Ministero dello Sviluppo Economico ritiene però che l’ex direttore di Italcementi non abbia già in mano un accordo con un ex socio cinese, ma solo un’intesa, in via di definizione, con un’azienda cinese che produce frigoriferi.

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