Dopo le importanti mobilitazioni organizzate dall’Unione Sindacale di Base con i lavoratori e le lavoratrici del settore turismo e dello sport, saremo nuovamente in Piazza sabato 27 a Roma per la manifestazione nazionale del settore spettacolo e cultura.
Un percorso nato dall’esigenza di abbattere e riformare un sistema creato sulla precarietà e sullo sfruttamento di migliaia di lavoratori molto spesso invisibili. Si passa dai facchini teatrali, ai tecnici di palcoscenico e al personale di sala, fino ad arrivare a tutte le mansioni artistiche che in questa fase di crisi sono state completamente abbandonate sia dallo Stato sia dalle varie fondazioni e teatri.
Non vogliamo tornare alla normalità, perché la normalità era il problema. Basti pensare che in molti, a causa della condizione di precarietà, non hanno avuto accesso ad alcun ammortizzatore sociale. Basti pensare che la stragrande maggioranza non ha ancora ricevuto le tranche di aprile e maggio del famoso contributo Covid di 600 euro. Per non parlare di tutti quei lavoratori e lavoratrici che non sono neanche inquadrati contrattualmente nel settore spettacolo e, se sono fortunati, possono accedere solo alla Naspi.
Tornare al passato non è più possibile, questa consapevolezza è ormai radicata tra i lavoratori e tra i nostri numerosi iscritti nei teatri italiani. Dove siamo presenti abbiamo già iniziato un percorso sindacale, con richieste precise, affinché si arrivi ad ottenere tutele e garanzie concrete. Ma anche il piano nazionale è fondamentale per raggiungere questi obiettivi.
Un progetto che sia altrettanto in grado di tenere uniti i vari comparti del nostro settore ma che possa collegarsi anche a tutte le altre vertenze aperte nel nostro paese. Unità assolutamente imprescindibile se vogliamo ottenere dei risultati.
- Riconoscimento delle professionalità.
- Nuove forme di contrattualizzazione che riducano la precarietà e il lavoro intermittente in un settore legato ovviamente agli eventi, ma che in realtà si fonda e utilizza molto spesso le peggiori forme di sfruttamento per ottenere profitto.
- Lotta alla privatizzazione e alle esternalizzazioni, due processi che hanno causato la riduzione di salari e diritti nel nostro settore.
- Maggiori investimenti statali e nuovi meccanismi di finanziamento pubblico alle fondazioni e in generale a tutti gli enti che “producono” cultura.
- Un nuovo sistema di contribuzione e di sostegno per tutti i lavoratori e le lavoratrici del nostro settore nei periodi di non lavoro.
- Basta nomine politiche nei CDA delle Fondazioni.
USB invita i propri iscritti e simpatizzanti ad essere presenti in Piazza Santi Apostoli sabato27 giugno dalle 14 alle 18.
#Nonsiamoinvisibili #Redditopertutti #Bastaprecarietà
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