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Il 14 giugno sciopero nazionale di 24 ore nei porti italiani,

Contro la strage nei porti e in tutti i posti di lavoro

Il Coordinamento Porti di USB Lavoro Privato ha lanciato un primo sciopero nazionale di 24 ore nei porti sul tema di grande attualità della sicurezza nei posti di lavoro, a partire proprio dai porti italiani dopo le due morti in pochi giorni di due nostri colleghi a Taranto e a Salerno.

Un’azione forte e coraggiosa da parte di una struttura costituita appena un mese fa con la grande assemblea di Genova, ma che serve a proporre a tanti lavoratori portuali una risposta adeguata a una vera e propria emergenza: quella della sicurezza nei porti così come in ogni altro luogo di lavoro proprio in un momento nel quale in tutto il Paese si registra un triste e funereo record di vittime (375 alla giornata di ieri).

Le condizioni di lavoro imposte da ritmi sempre più pressanti e inaccettabili, con violazione di norme e leggi dello Stato, in spazi spesso insufficienti e il continuo ricorso agli straordinari stanno determinando situazioni sempre più al limite.

Tutto questo affinché sia assicurata la velocità di circolazione delle merci, condizione necessaria per garantire enormi profitti agli armatori e ai terminalisti e che ormai viene considerata superiore al valore della stessa vita umana.

Il Coordinamento Porti USB non può e non vuole starci e per questo rilancia dentro i porti italiani la campagna della nostra organizzazione sindacale per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nella legislazione del nostro Paese.

Tra le motivazioni che hanno portato a questo primo sciopero ci sono anche quelle legate alla nostra forte e determinata opposizione allo scellerato piano del Governo Draghi di sblocco dei licenziamenti in una fase di probabile anche se tuttora incerta uscita dalla pandemia, nonché della liberalizzazione degli appalti.

Nei prossimi giorni, il Coordinamento Porti USB Lavoro Privato chiederà un incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per aprire un confronto sui principali problemi legati alla sicurezza e alle condizioni di lavoro nei porti italiani.

In occasione della giornata di sciopero si terranno presidi nei porti di Trieste, Genova, Livorno, Civitavecchia e Piombino.

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