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Fatturato e ordinativi, aria nera sull’Italia

Gli ordinativi dell’industria a settembre sono calati del 8,3% rispetto ad agosto, una discesa su cui ha pesato la negativa performance del mercato interno. Si tratta del congiunturale più basso dall’agosto del 2009. Anche su base annua si è rilevato una riduzione del 3,6% (dato grezzo).

Gli “ordinativi” sono le commesse, disegnano il futuro perossimo. Se sono in calo, è facile fare previsioni pessime.Anche perché gli altri settori produttivi (agricoltura e servizi) non mostrano andamenti molto differenti.

Il calo congiunturale degli ordinativi – spiega l’Istat – è stato frutto di una riduzione più forte sul mercato nazionale (-10,1%), mentre gli ordini esteri hanno segnato un ribasso più contenuto (-5,5%). La stessa dinamica si rileva su base annua, dove gli ordini a settembre sono scesi del 3,6%, il peggior dato da ottobre del 2009, trainati al ribasso dal mercato interno (-8,1%); fuori dai confini italiani, infatti, le commesse sono addirittura risultate in aumento (+4,3%).

Guardando ai diversi settori, in termini tendenziali, gli aumenti più significativi riguardano le fabbricazioni di prodotti chimici (+3,0%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+0,8%) e la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+0,1%).

Le contrazioni più forti, invece, si registrano nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-28,5%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,8%) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-4,9%).

A settembre il fatturato degli autoveicoli su base annua è sceso del 7%, mentre gli ordinativi sono calati del 2,1%.

L’andamento della produzione industriale italiana e tedesca prima e dopo l’introduzione dell’euro (ringraziando Renato Venditti per la segnalazione di una nostra disattenzione):

 

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