Il Financial Times non lascia scampo all’Italia: «Chiederà aiuto alla Bce entro fine anno»
Nel Draghi Day (il presidente della Bce illustrerà alle 14.30 i dettagli sullo scudo anti-spread) investitori e risparmiatori si pongono sostanzialmente due domande. Come funzionerà questo meccanismo di protezione? Chi vi farà ricorso? Per essere precisi nella prima risposta aspettiamo le parole di Draghi. Nell’attesa, vale quando indicano i primi rumors che puntano dritto sulla volontà di attuare acquisti illimitati su titoli fino a 3 anni, questo nonostante la cancelliera tedesca Angela Merkel abbia espresso la sua contrarietà. Acquisti illimitati, in ogni caso, da sterilizzare per evitare di aumentare la massa monetaria in circolazione e quindi il pericolo di inflazione, che resta il primo baluardo operativo di una Banca centrale che si rispetti.
In che modo è possibile sterilizzare la liquidità aggiuntiva utilizzata dalla Bce per acquistare bond dei Paesi in difficoltà al fine di ridurre rendimenti e spread? Secondo gli analisti di Fxcm la Bce attuerà operazioni che vengono definite di Fine Tuning (regolazione fine) che fanno parte di quegli strumenti di mercato aperto, studiati per mantenere sotto controllo soprattutto la stabilità dei prezzi. Il modo più consono di effettuare operazioni di questo tipo è quello di riuscire ad attirare depositi che rimangono a Francoforte per più di una semplice notte, in modo da ritirare effettivamente liquidità dalla circolazione.
Passiamo adesso alla seconda domanda. Chi farà ricorso agli aiuti? Gli esperti danno per scontato il ricorso allo scudo anti-spread da parte della Spagna. Sono passati tre mesi da quando Madrid ha fatto outing sulle difficoltà degli istituti di credito (a cui servirebbero circa 100 miliardi di euro). Nel frattempo l’outing si è esteso alle regioni, con Catalogna, Andalusia e Valencia che hanno chieso ufficialmente sostegno.
E l’Italia? Sull’ipotesi della richiesta esplicita di aiuti – condizione necessaria per far scattare gli acquisti protettivi da parte della Bce che dovrebbero essere legati a dei paletti che tanto sanno di un’altra dose di austerity – il premier Mario Monti ha via via aperto all’ipotesi, dopo un blocco iniziale.
E oggi il Financial Times rincara la dose, scrivendo a chiare lettere che le «difficoltà crescenti obbligheranno l’Italia a valutare una richieste di soccorso all’Unione europea attraverso l’acquisto di bond». «Il peggioramento della situazione economica e gli alti costi del debito spingono alti esponenti del governo italiano ad avvertire che il Paese potrebbe avere bisogno di applicare il programma di acquisto dei bond dell’Ue entro la fine dell’anno, in cambio dell’implementazione di ulteriori dure riforme economiche».
da Il Sole 24 Ore
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