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La “manovra” del governo: ti dà uno, si prende nove

Non è stato fatto da un organo dell’opposizione “comunista”, e neppure dai giudici “toghe rosse”. Banalmente l’Ansa, agenzia di stampa che più ufficiale non si può, ha tirato giù due conti sugli effetti pratici della “legge di stabilità” appena presentata a Bruxelles e poi al Parlamento.

Si tratta di conti fatti sulla “media”, come sempre. Quindi ci potranno essere grandi differenze da famiglia a famiglia, a seconda dello stipendio percepito, le caratteristiche della casa di abitazione, del numero dei componenti, ecc. Ma il risultato “medio” fa comunque impressione: con una mano sul “cuneo fiscale” il governo ti “restituisce” 98 euro l’anno, con l’altra – soltanto in tasse – se ne prende 900.

Non male come gioco di prestigio, dite la verità…

Naturalmente non possono essere nemmeno conteggiate altre perdite in servizi pubblici, come i tagli alla sanità (negati a livello di servizio sanitario nazionale, ma “delegati” alle singole Regioni, che dovranno chiudere – probabilmente – almeno 140 mini-ospedali locali).

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Neanche 100 euro in piu’ l’anno di cuneo fiscale (98 per l’esattezza, poco più di 8 euro al mese), contro tributi che vanno da 182 euro l’anno (per un lavoratore dipendente in affitto) a 900 euro (per un pensionato con la casa di proprietà). Sono gli effetti della legge di stabilita’ secondo le simulazioni su 6 tipologie di redditi effettuate dall’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori (ONF).

”Il governo – affermano in una nota Adusbef e Federconsumatori – aveva promesso una legge di Stabilità in grado di far ripartire l’economia, restituire sollievo a lavoratori e consumatori con la riduzione del cuneo fiscale, ridurre il mare magnum di tasse e balzelli che assilla gli italiani, cancellare la seconda rata dell’Imu prima casa in pagamento a dicembre, appostata a bilancio per 2,4 miliardi di euro”. Ma, proseguono le associazioni, ”con un’abilità degna del miglior prestigiatore il governo ha mascherato, con la rimodulazione della tassazione immobiliare, la Service Tax, un pesante tributo che si aggiunge all’Imu e che colpirà anche gli inquilini oltre che i proprietari, coinvolgendo anche la prima casa (nessuno sa da quali poste contabili arriveranno i 2,4 miliardi necessari a evitare il pagamento della rata Imu di dicembre), cancellando le detrazioni per i famigliari a carico”. Dunque, il governo ”con una mano eroga 98 euro di cuneo fiscale l’anno (poco più di 8 euro al mese), con l’altra toglie con la Trise centinaia di euro, stangando così lavoratori e pensionati, con tributi da 182 euro l’anno (per un lavoratore dipendente in affitto) a 900 euro per un pensionato con la casa di proprietà”. Poiché ”non era questa la strada da seguire per rilanciare l’economia e dare sollievo a 9 milioni di famiglie scese sotto la soglia di povertà per la crisi sistemica che ha distrutto milioni di posti di lavoro, gettando nella disperazione anche il ceto medio”, Adusbef e Federconsumatori auspicano che il Parlamento possa correggere una manovra ”recessiva”, che aggiunge ulteriori errori all’inasprimento dell’Iva dal 21 al 22 per cento, ”eseguito dal Governo per compiacere i desiderata delle cancellerie europee e della troika”.

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