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Gazprom salvata dalle sanzioni dell’Unione Europea?

Il numero uno di Gazprom, Aleksey Miller, per un soffio non è finito nella lista delle personalità sanzionate dall’Ue per la crisi ucraina. Anzi, secondo l’autorevole quotidiano russo Vedomosti, Miller figurava nell’elenco dei nomi dell’ultimo round di sanzioni approvato lunedì scorso a Bruxelles, ma le pressioni dei vertici dei gruppi energetici europei hanno ottenuto alla fine che il capo di Gazprom venisse escluso. Un banchiere, fonte citata da Vedomosti, cita compagnie “tedesche, francesi e italiane” come quelle che hanno insistito di più per ottenere “il salvataggio” di Miller.

Altre 13 personalità sono così finite nella black list Ue, compreso il numero due dell’amministrazione presidenziale russa Vyacheslsav Volodin, oltre a due società del settore energetico, attive in Crimea, la Chernomorneftegaz e la Feodosia. Se le sanzioni a carico di singoli individui non implicano il divieto di fare affari o firmare accordi con le società da questi eventualmente dirette, l’impossibilità di ottenere visti (quindi di viaggiare in Ue) e altre complicazioni a livello “personale” rappresenterebbero comunque un problema non trascurabile.
“Non è stato facile ottenere l’esclusione di Miller dalla lista preliminare – commenta un rappresentante di una compagnia petrolifera europea dietro anonimato – anche solo farsi ascoltare non è stato facile: innumerevoli telefonate solo per avere una qualche reazione”. Per chi fa business, è un grosso problema, sottolinea un’altra fonte del settore: “i politici europei prendono decisioni che poi le società debbono rispettare, ma che complicano seriamente gli affari: per noi è necessario lavorare senza limitazioni con Gazprom”.

Da parte sua il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato oggi che la Russia non ha ricevuto nessuna “proposta concreta” da parte dell’Ue per quanto riguarda i pagamenti dell’Ucraina per le consegue di gas russo ed ha quindi invitato l’Unione a essere “più attiva”.
Scrivendo ai dirigenti di vari paesi europei Putin ha scritto: “sfortunatamente non abbiamo ricevuto nessuna proposta concreta per la stabilizzazione della situazione e perché l’Ucraina rispetti i suoi obblighi contrattuali e garantisca il passaggio (del gas russo) in modo affidabile”.

Il presidente russo, che ha assicurato di “restare aperto” sulla questione, ha sottolineato che a partire dal mese di giugno l’Ucraina dovrà pagare le sue consegne di gas in anticipo. Questa, ha detto, è “una decisione obbligata” considerati i 3,5 miliardi di dollari di ‘bollette’ non saldate da Kiev a Mosca. “”Gazprom non ha ricevuto un solo pagamento per le consegne di gas all’Ucraina anche se Kiev ha ricevuto la prima tranche del prestito dell’Fmi”, ovvero 3,2 miliardi di dollari.

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