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Baschi e catalani si giocano la “coppa del re” detestato

Domani allo stadio Vincente Calderon di Madrid si gioca la finallissima della coppa nazionale, che in Spagna è molto più sentita che da noi, tra i baschi dell’ Athletic Bilbao e il Barça di Lionel Messi. Le dichiarazioni della tifoseria dei blaugrana catalani, una sonora pitada (fischiata) contro il Principe Filippo e l’inno spagnolo, ha mandato su tutte le furie la governatrice della regione di Madrid che ha dichiarato :” se andra in scena il fischiaggio all’inno la partita deve essere sospesa e giocata a porte chiuse, per oltraggio ai simboli nazionali e al capo dello Stato”.

L’esternazioni della “Lady d’amianto”, sopranominata cosi in patria, non sono piaciute ai suoi “amici” di partito ,il PP del primo ministro Rajoi, che hanno indirizzato le loro preoccupazioni piuttosto verso la manifestazione dell’estrema destra (Falangisti in primis) che la magistratura ha dato il permesso di svolgere ad appena tre ore dal fischio inziale.

“Contro il separatismo, una bandiera” è questo lo slogan dei fascisti spagnoli che aprirà la manifestazione, il timore e che dopo la manifestazione gruppuscoli organizzati possano reggiungere lo stadio e lanciare attacchi violenti nei confronti dei tifosi baschi e catalani.

Fortemente controllati dalle polizie locali ,Ertzaintza basca e Mossos d’esquadra catalani, saranno invece i tifosi delle due squadre che separati dalla fede calcistica potrebbero ritrovarsi uniti nella rivendicazione di libertà dei rispettivi paesi dallo Stato Centralista Spagnolo,rivendicazione che i manganelli dei “Kapò regionali” non potranno fermare.

Questo è almeno quello che hanno chiesto solennemente in parlamento in primis Amiur (Movimento Politico erede di Batasuna e rappresentante del popolo basco) che ha proposto, per l’occasione, una piattaforma per il riconoscimento delle nazionali sportive di Catalogna, Paese Basco e Galizia, appoggiato dai deputati nazionalisti ed indipententisti dei tre paesi,e chiesto “che lo stadio venga riempito di bandiere e simboli dei rispettivi paesi per tutta la partita rivendicando il più sonoramente possibile la propria identità di fronte al mondo intero”.

Non c’è che dire sarà una partita infuocata… su tutti i fronti.

 

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