Una società di consulenza fiscale – con sede legale a Roma, ma operativa da Chiavari (Genova) – ha riscosso per anni l’ICI in nome e per conto di almeno 400 Comuni italiani. Solo che, invece di versarla nelle loro casse, l’ha fatta sparire con artifici contabili e altri sistemi, per un’ appropriazione complessiva di fondi di circa 20 milioni di euro.
La Guardia di finanza di Genova ha arrestato per peculato e reati fiscali 5 persone e sequestrato beni e denaro per 9 milioni. L’amministratore di fatto della Tributi Italia spa è stato arrestato. Le accuse nei confronti di Giuseppe Saggese sono peculato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute certificate e omesso versamento Iva.
Di fatto, Tributi Italia era di fatto una società fantasma, già dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. Dal 2006 al 2009 non solo ha riscosso tasse comunali in nome e per conto di 400 Comuni italiani, appropriandosene; ma ha anche licenziato gran parte dei suoi mille dipendenti, oppure ne ha messo altri in cassa integrazione.
Un comportamento “disinvolto” che ha consentito a Saggese di vivere per anni come un nababbo. Secondo la Guardia di Finanza si è appropriato certamente di 20 milioni, se non di più. Nei suoi confronti sono stati accertati prelievi bancari anche di 10mila euro al giorno, in contanti. Quindi yacht, aerei privati, autovetture di lusso, soggiorni in località prestigiose, feste mondane. In tutto la società ha sottratto 100 milioni ai Comuni.
Oltre a Saggese, arrestate altre quattro persone, altre quattro sono state denunciate a piede libero. Grazie agli artifici contabili da lui elaborati, le somme incassate in nome e per conto dei Comuni venivano poi distribuite in altre società, tutte legate a Tributi Italia, e solo in minima parte finivano nelle casse comunale. Anche per questo alcuni Comuni sono arrivati sull’orlo del dissesto finanziario. I Comuni vittima dalla frode sono in tutte le regioni italiane.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa