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Caro Presidente, noi dissentiamo

 e, soprattutto, per le sue pubbliche dichiarazioni secondo cui l’intervento militare con il carico di morti e distruzioni sarebbe in piena corrispondenza con il dettato dell’art.11 della Costituzione. Mi rivolgo a persone che per mestiere sono usi a trattare quotidianamente le norme costituzionali per dover motivare il dissenso da questa posizione.
Nell’art. 11 c’è un divieto assoluto della guerra per risolvere le controversie internazionali o recare offesa alla libertà degli altri popoli. Le disposizioni normative successive sono coerenti con questo divieto perché limitano la sovranità, che è stato per secoli lo scudo dietro cui si è nascosto il potere assoluto dello Stato di decidere se, quando e come muover guerra. Ora l’Italia, per rafforzare ulteriormente il ripudio della guerra, limita la sovranità statale per assicurare la pace e la giustizia tra i popoli (come afferma l’art. 11, esplicitamente). Non la guerra ai popoli.
Il Presidente Napolitano non può avallare, o addirittura sostenere, la distorsione dell’art. 11 della Costituzione, già troppe volte contraddetto dalla partecipazione dell’Italia a guerre contro i popoli con bombardamenti dal cielo e truppe a terra.
L’art. 11 vieta la guerra. Per questo, ieri pomeriggio, ho chiesto l’autorizzazione, concessa dalla Questura, per svolgere un sit-in nei pressi del Quirinale, in via XXIV Maggio, venerdì alle ore 17. È un’iniziativa che ho proposto in un’assemblea cittadina lunedì scorso e che riproporrò giovedi nella riunione indetta dall’Arci.

Nei manifesti sandwich propongo che sia scritto: Ci scusi Presidente, ma noi dissentiamo (riportando poi l’art. 11). Naturalmente la presen-
za di costituzionalisti e giuristi darebbe autorevolezza al dissenso. Così come sarebbe utile prendere parola sui giornali per spiegare il
vero senso dell’art.11. Se siete liberi/e, e condividete lo spirito di questa iniziativa spero nella vostra partecipazione. Spero, poi, che  tutti/e coloro che si battono per la pace siano disposti a partecipare al sit-in per esprimere pubblicamente il dissenso dal Presidente Napolitano sulla questione della guerra in Libia.
Franco Russo

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