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Manovra, una patrimoniale sui poveri

Infine, altro provvedimento ben visto dai leghisti, una sorta di moratoria sui contributi agricoli i cui versamenti saranno sospesi in attesa di un riordino dei meccanismi di tutela delle imprese in crisi. Quello che è sicuro che giovedì dovrebbe essere dato il via, oltre al decreto correttivo, anche un disegno di legge di riforma fiscale.

Ieri l’Ansa ha fatto sapere di essere in possesso di un documento di tre pagine che conferma le anticipazioni delle quali si parla da giorni: la nuova Irpef si articolerà su tre aliquote (20, 30 e 40 per cento) anziché su cinque. Ma non sono nemmeno ipotizzati gli scaglioni di reddito sui quali si applicano le aliquote. Quello che conta, infatti, è l’effetto annuncio e dare l’illusione che si pagheranno meno tasse.

È poi previsto l’innalzamento di un punto dell’Iva, limitatemente alle aliquote più alte (10 e 20%). Nel documento viene anche promessa l’abolizione dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, a partire dal 2014. Una cancellazione non da poco: l’Irap frutta, infatti, circa 40miliardi l’anno. Il provvedimento si dovrebbe inserire nelle novità relative all’attuazione del federalismo. In pratica, le regioni dovrebbe prevedere forme alternative di aumento della presione fiscale per coprire la sparizione del gettito Irap.

Sul fronte dei tagli, oltre a una sforbiciata ai costi della politica (ma non l’abolizione delle province, che la Lega non vuole) è prevista una «riforma» del sistema previdenziale. È certo che sarà anticipata al 2013 il meccanismo che aggancia il momento del pensionamento effettivo alla speranza di vita. Anche certo il prelievo

sulle pensioni d’oro. C’è, invece, indecisione sull’aumento al 33% dell’aliquota sui parasubordinati. Nel caso in cui questa misura dovesse saltare, potrebbe rispuntare l’anticipo al 2012 di «quota 97» per il pensionamento di anzianità, prevista dalla legge Prodi-Damiano.

Per quanto riguarda l’innalzamento l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne, Tremonti e i suoi si sono trovati la strada un po’ sbarrata anche da Cisl e Uil che hanno detto no a un intervento drastico in pochi anni. Per questo si sta studiando un intervento più soffice per alzare a 65 anni l’età pensionabiledelle donne nel settore privato. La soglia di vecchiaia comincerebbe a salire solo dal 2014-2015 con

un meccanismo molto graduale nei primi anni. Poi dal 2020 ci sarebbe un’accelerazione) che garantirebbe l’approdo a quota 65 anni.

Sul fronte fiscale, è prevista una stretta su scommesse e giochi non regolari, in particolare con macchine di intrattenimento, e sul cosiddetto «poker live». Si calcola che potrebbe fruttare già quest’anno dai 500 ai 700 milioni. Ma gli introiti potrebbero aumentare fino a 3 miliardi nel 2014 con altre misure.

Sul fronte della rivisitazione del patto di stabilità interno, si sta perfezionando il dispositivo di indicatori sulla base del quale saranno individuati i Comuni virtuosi da premiare.Due voci di riferimento, alle quali saranno di fatto vincolati i premi, saranno quelle del debito e del costo del

personale. A chiedere «una radicale revisione del patto di stabilità interno» ieri è stato il sindaco di Torino, Piero Fassino. Sempre nel decreto con tutta probabilità saranno inserite alcune proroghe. Prima fra tutte quella a dicembre 2011 per gli studi di settore. Ormai sicuro è il metodo dei costi standard le spese di ministeri e per la sanità. Per quanto riguarda il pubblico impiego è confermato il blocco totale del turn over, ma anche la proroga al 2015 degli adeguamenti contrattuali, mentre è in corso una rimodulazione del taglio del 5% agli stipendi dei dirigenti pubblici, che dovrebbe scattare sopra i 70 mila euro e non più dai 50 mila euro. Un taglio che dai 130 mila diventerebbe del 10%, oggi previsto solo oltre i 150 mila euro.

La Cida, il sindacato dei dirigenti, considera la riduzione del 5% sopra i 50 mila euro «iniqua» e «incostituzionale». La tassazione delle rendite finanziarie al 20% slitta «a babbo morto»: farà parte del disegno di legge di riforma del fisco. Infine, nel decreto legge, è prevista anche la privatizzazione della Croce Rossa.

Intanto,mentre prosegue il dibattito sulla dichiarazione del sottosegretario alla difesa, Guido Crosetto, secondo il quale la manovra di Tremonti andrebbe analizzata da uno psichiatra, ieri una posizione di assoluta chiusura è arrivata da Nichi Vendola: «Il governo Berlusconi sta costruendo

un’operazione di propaganda e di maquillage sui costi della politica, peraltro gonfiati di sprechi in questi anni di governo delle destre, per nascondere il senso reale della manovra economica in preparazione: la manovra sarà nei fatti una gigantesca tassa patrimoniale sui poveri e sui ceti medi».

 

da “il manifesto” del 28 giugno 2011

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