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Napoli. Vietato il corteo dei fascisti di Casa Pound

Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha revocato l’autorizzazione al corteo dei fascisti di Casa Pound a Napoli per il prossimo 26 novembre ritenendo che sia troppo rischioso. E’ stata avanzata una soluzione di compromesso: “Sarà autorizzato un presidio fisso  –  spiega il questore Luigi Merolla  –  perché bisogna rispettare il diritto a manifestare le proprie idee, ma bisogna tenere conto anche delle indicazioni del Comitato da cui è emersa una forte preoccupazione per l’ordine pubblico, nel caso in cui ci fosse un corteo per le strade cittadine”.

La giornata del 26 novembre (data scelta da Casa Pound Napoli per il corteo nazionale) aveva visto crescere la mobilitazione dei movimenti antifascisti che avevano indetto per lo stesso giorno una contromanifestazione in piazza Cavour, la stessa piazza scelta da CasaPound come punto di arrivo del loro corteo.
I fascisti di Casa Pound al momento hanno risposto di no alla proposta di trasformare il loro corteo in un presidio e al momento mantengono il corteo: “Noi abbiamo un’autorizzazione per il corteo che partirà da piazza Carlo III, sfilerà per via Foria e si chiuderà a piazza Cavour  –  ha detto ai giornalisti Emmanuela Florino, responsabile campana di Casa Pound.
L’ultima parola per l’ordine pubblico spetta al questore. Merolla, anche con l’ausilio della Digos, convocherà in questi giorni i rappresentanti di Casa Pound per stabilire la piazza in cui potrà svolgersi il presidio fisso.

Un appello contro il corteo nazionale indetto a Napoli il 26 novembre dall’organizzazione neofascista CasaPound, era stato firmato da artisti, docenti universitari, sindacalisti, partigiani.

Tra i firmatari il comboniano Alex Zanotelli; lo scrittore Erri de Luca; il musicista Vinicio Capossela; il cantante dei 24Grana Francesco di Bella, Zulù il cantante dei 99 Posse, Angelo De Falco, il musicista fondatore de E Zézi; Fabrizio Sorbara, presidente dell’Arcigay di Napoli; Antonio Amoretti, presidente dell’Anpi Napoli; Giuseppe Lissa, professore di Filosofia Morale alla Federico II; Giuseppe Aragno, professore di Storia.

Una manifestazione contro la quale si è espresso anche il sindaco Luigi de Magistris, seguito dal Pd, dai Giovani democratici, dalla Comunità ebraica napoletana, per voce del suo presidente Pier Luigi Campagnano.

Il rettore dell’ateneo Federico II, Massimo Marrelli, fa partire ieri dai suoi uffici un comunicato ufficiale, dopo aver partecipato insieme all’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani, ad un’assemblea studentesca che a Giurisprudenza ragionava sul rapporto tra università pubblica e valori antifascisti: “L’ateneo condanna ogni forma di fascismo”.

Parole chiare, che hanno convinto, tra gli altri, docenti universitari come Guidi, Cigliano, Amodio, Lissa, De Biase, Maffei, Doria, Mazzucchi, D’Alconzo, Terranova.

Ed ancora il  presidente di Federconsumatori Rosario Stornaiuolo, il segretario della Fiom Campania Maurizio Mascoli, Andrea Morniroli dei Cantieri sociali; Federico Libertino, segretario della camera del lavoro partenopea.

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