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Acea: Alemanno impantanato. Il Prefetto convoca i partiti

 

Proprio non ci riesce il sindaco di Roma a far digerire al consiglio comunale l’approvazione della delibera che svende l’Acea. Da settimane i suoi si trovano di fronte a una opposizione per la prima volta compatta; e anche parte della sua stessa maggioranza gli sta mettendo i bastoni tra le ruote. E così quella che doveva essere una approvazione lampo si sta rivelando lo scoglio forse più importante con il quale Alemanno si sia dovuto confrontare da quando è salito al Campidoglio: sedute sospese e rimandate, numeri legali che saltano di continuo. Qualche giorno fa il sindaco, nel tentativo di richiamare – e ricattare – i suoi, aveva minacciato anche le proprio dimissioni se l’iter di approvazione della delibera numero 32 non avesse cominciato a procedere rapidamente. Il concetto era chiaro: se continuate ad intralciarmi mi dimetto, si va a votare e chi sa quanti di voi saranno rieletti… Ma non ci aveva creduto nessuno, e quindi le faide interne alle maggioranza sono continuate come prima, mentre l’opposizione si ringalluzziva.

E allora questa mattina ci ha provato il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, a sbrogliare la matassa. Con una mossa inedita ha infatti convocato nei suoi uffici tutti i capigruppo dell’Assemblea Capitolina, chiedendogli conto dei ritardi nella discussione sulla delibera che privatizza l’Acea e facendo notare che, se entro il prossimo 30 giugno il consiglio non sarà in grado di approvare il Bilancio, in mancanza di una deroga che solo il governo nazionale può concedere sarà costretto a Commissariare il Comune. A quanto ci è stato riferito da alcuni consiglieri capitolini i toni dell’incontro sono stati molto cordiali e in alcun modo il Prefetto ha inteso operare delle indebite pressioni sui rappresentanti dei partiti. Quelli dell’opposizione non hanno potuto fare altro che ribadire la propria indisponibilità a permettere l’approvazione di un provvedimento di privatizzazione dell’Acea sui quali non ci sono margini di trattativa o mediazione.
«Abbiamo ribadito al Prefetto di Roma Pecoraro la richiesta di vigilare sul pieno rispetto del regoIamento dell’Aula Giulio Cesare. I lavori dell’Assemblea Capitolina sono, infatti, disciplinati dal regolamento che fissa regole precise dello svolgimento delle discussioni e delle votazioni in aula, a quelle regole ed in particolare agli articoli 67,70,71 il Presidente dell’Assemblea Capitolina ha l’obbligo di attenersi facendo votare tutti gli ordini del giorno, tutti gli emendamenti e tutti i subemendamenti presentati dalle opposizione e anche dalla maggioranza» scrive in una nota Umberto Marroni, capogruppo in Campidoglio del PD. «Ogni forzatura sulla discussione, con un’inaccettabile escamotage per strozzare un confronto che coinvolge la città e che vede un mai così ampio schieramento di forze schierate contro la delibera in esame, assumerebbe i connotati di un atto antidemocratico, di un vero colpo di mano contro Roma – aggiunge – Sulla questione Acea peraltro esiste un chiaro indirizzo referendario rispetto al quale oltre un milione e duecento mila romani si sono detti contrari alla privatizzazione, in qualità quindi di rappresentanti dei cittadini abbiamo il dovere di chiedere il rispetto della volontà popolare contrastando una delibera peraltro illegittima con la quale il primo cittadino, ignorando il voto dei romani, vuole privatizzare la prima azienda italiana dell’acqua. L’incontro si è svolto in un clima sereno dove l’auspicio del Prefetto ad un dialogo tra Sindaco ed opposizioni è pienamente condivisibile, per questo invitiamo, anche alla luce di questo incontro informale, il primo cittadino ad abbandonare una politica del muro contro muro, accantonando la delibera 32 e discutendo il bilancio per dare risposte concrete alla città ed evitando così il rischio commissariamento”. 

Poco fa i capigruppo sono tornati in Aula; in attesa di sapere se anche oggi mancherà il numero legale e la seduta del Consiglio non potrà svolgersi…

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