La riunione del comitato promotore della manifestazione No Monti Day, ha continuato la marcia di avvicinamento all’appuntamento nazionale previsto per sabato 27 ottobre a Roma. Nella discussione c’è stata ampia convergenza nella decisione di tenere la manifestazione da Piazza della Repubblica, di concluderla con una assemblea popolare a piazza San Giovanni, così come quella di portare in piazza migliaia di persone che si oppongono apertamente al governo Monti e ai Trattati Europei “a volto scoperto e a mani nude”, come si dice in Val di Susa. Dunque una manifestazione radicale nei contenuti ma con modalità che consentano una partecipazione di massa.
La discussione ha contribuito a segnalare i temi per la messa a punto dell’appello di convocazione (sollecitazioni sono arrivate sulle questioni del lavoro, della richiesta di referendum sui trattati europei, su guerra e spese militari). La proposta è di appello da far sottoscrivere alle organizzazioni promotrici e da figure rappresentative dei movimenti e delle lotte in corso nel nostro paese. Le forze che al momento si sono attivate con convinzione vedono praticamente tutto il sindacalismo conflittuale e di base (Usb, Rete 28 aprile-Opposizione Cgil, Cobas, Cub,Unicobas, Usi, Sicobas), il Comitato No Debito che è stato un pò il motore di avvio di questa iniziativa, organizzazioni politiche come Prc, RdC,Sc, Pcl, Carc, Alternativa, C-SP, PC; reti sociali come il Forum ambientalista, il Forum Diritti-Lavoro, centri sociali come l’Insurgencia di Napoli e tante altre che mano a mano stanno manifestando interesse per questo appuntamento.
E’ stato ribadito il segno politico della manifestazione come riafermazione della propria alterità al governo Monti e alle sue politiche determinate dai trattati europei già operativi e da quelli in discussione, una posizione che pone la manifestazione come alternativa esplicita e dichiarata alle politiche del centro/destra e del centro/sinistra che confermano la loro subalternità anche per il futuro ai diktat dell’Unione Europea.
In molti interventi è stata sottolineata l’importanza della connessione tra la manifestazione di Roma e le mobilitazioni in corso negli altri paesi europei che – come quella di Roma – mettono al centro il rifiuto dei Trattati Europei. Il 30 settembre ci sarà la manifestazione nazionale a Parigi, il 26 settembre lo sciopero generale in Grecia mentre in Spagna si susseguono mobilitazioni imponenti contro le misure antipopolari imposte dalla trojka Bce, Fmi, Commissione Europea.
La manifestazione nazionale del 27 ottobre sarà preparata con assemblee e iniziative locali in tutte le città dove sia possibile che includano più forze possibili nella discussione e nella preparazione.
E’ stato avviato un gruppo di lavoro organizzativo che comincerà a mettere in campo gli strumenti necessari (manifesto nazionale, pullman, raccolta fondi etc) mentre per mercoledi 2 ottobre è prevista una prima conferenza stampa di presentazione della manifestazione No Monti Day.
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Miche
Giustissimo convocare la manifestazione.E la Fiom con chi si colloca? Io di quel sindacato che si dice a parole alternativo,ho perso la fiducia da quando non ha fatto nulla per impedire il referendum dei sindacati gialli per l’abolizione del Tfr.