Il Comitato di Difesa Sociale di Cesena, annuncia che partirà da oggi in Galleria Urtoller con banchetti informativi e raccolta firme contro la svendita dei beni comuni e dei servizi di pubblica necessità che si concretizza in questi giorni a causa della volontà dei summit europei e del governo Monti. La raccolta firme durerà fino a metà Dicembre ogni Mercoledì e Sabato (mattina e pomeriggio) sempre in Galleria Urtoller.
Edifici storici, edilizia pubblica residenziale, monumenti, terreni agricoli,coste e spiagge, sorgive, questi sono i beni comuni di proprietà comunale, beni concreti, che saranno o svenduti per 4 soldi o direttamente trasferiti a un fondo di investimento privato screato ad hoc.
Anche le società pubbliche o miste di servizi di necessità pubblica saranno privatizzate al 60% circa. La massa azionaria e i redditi conseguenti confluiranno nel Fondo Strategico Italiano, che di nazionale non ha niente poichè di soci internazionali e privati.
Tra le società privatizzate, c’è Hera, che dopo essersi unita ad Acegas e Iren, sarà riassorbita dal Fondo Strategico Italiano.
Oltre al danno, la beffa, questi valori sudati dalle tasse dei lavoratori non verranno mai restituiti. Essi, come da leggi finanziarie (UE-Monti-Berlusconi-Prodi), come da Spending Review e successive, andranno nelle casse della Banca privata Cassa Depositi e Prestiti e da lì trasferiti direttamente nel MES, il fondo-salva stati. Il MES non li restituirà mai.
Al massimo acconsentirà a prestarceli a cari interessi e se acconsentiremo a tagliare ancora di più una spesa pubblica già al di sotto del pareggio di bilancio.
Il MES li utilizzerà per attivare prestiti di strozzinaggio, costringerci a prestiti presso il Fondo Monetairo Internazionale e a ulteriori privatizzazioni.
Il MES si accaparra dei beni locali per coprire in anticipo i debiti che l’eurozona impone. Ogni singolo euro, infatti viene chiesto in prestito dagli stati e crea un debito d’usura strutturale di cui i cittadini sono vittime. Il debito quindi non si estinguerà con queste svendite, poichè il meccanismo non viene modificato.
A tutto ciò stanno acconsentendo i sindaci e i consigli comunali. Fino ad ora nulla è stato detto o fatto per prendere le distanze dalle scelte nazionali.
Il Comitato fa pressione sul Comune affinchè si rifiuti di trasferire la proprietà dei beni pubblici comunali al fondo-ingrassa-banche e ingrassa-Fondo Monetario Internazionale.
Il Comitato di Difesa Sociale di Cesena, inoltre, chiede ai cittadini di unirsi per ottenere che il Comune rifiuti di trasferire i nostri beni al Fondo di Ammortamento del Debito, alias MES, alias FMI, e che metta in atto tutte le misure per eludere il Patto di Stabilità e le restrizioni alla spesa per i servizi cittadini.
Una situazione, quella denunciata dal Comitato di Difesa Sociale di Cesena, che trova molti riscontri anche nelle decisioni adottate dalla giunta comunale di Rimini. Qui di seguito una lettera pervenutaci in redazione da Rimini
A Rimini nel silenzio generale e anche del M5S e con Rifondazione in giunta, a fronte di 280.000 euro di tagli alla spesa sociale assistenziale (anziani e disabili) e oltre 1.000.000 di tagli alle dotazioni di ausili e supporti (carrozzine, pannoloni ecc., ecc.) il comune P.D.- U.D.C. – F.d.S.- I.d.V. decide di vendere la rete gas, l’asset costituito dal sistema di diffusione la cui proprietà è la condizione per controllare la politica energetica e trattare coi gestori, per 16 milioni di euro per coprire (a sentire loro) le spese di adeguamento del sistema fognario – scarichi a mare di HERA.
l governo Monti, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma Tremonti che imponeva il 51% ai privati nella gestione delle società di servizi municipali per violazione dei referendum , ha riproposto la stessa norma con penalizzazioni nei trasferimenti a chi non la applica.
Su questo fronte il prossimo pericolo è il progetto già di Tremonti ” per sventare l’aumento dell’IVA” , di revisione fiscale, cioè di taglio delle agevolazioni e detrazioni (per lavoro, figli a carico, ecc., ecc.) e di messa a reddito di quei risarcimenti per omissione di assistenza da parte dello stato che sono le indennità d’accompagnamento e gli assegni di cura e altro.
L’idea è inserire queste indennità ( che appunto monetizzano una mancata presa in carico del disagio da parte dello stato e non sono redditi) nei 740 o peggio nell’ISEE per incrementare artificiosamente il reddito di invalidi e non autosufficienti e di passare la gestione dei fondi disponibilità limitata alle regioni .
In questo modo quello che è un diritto indisponibile del cittadino svantaggiato in ragione del suo stato secondo criteri socio sanitari, diventa una elargizione “bontà loro” delle strutture regionali e sanitarie condizionata dal reddito (e si sa che i tetti variano sempre al ribasso) e dalla capienza e dotazione del fondo, per cui l’accesso non è più garantito anche a chi ha i requisiti.
Già adesso ci sono situazioni drammatiche di anziani soli o con un figlio convivente disoccupato scaricati dall’assistenza diretta (assistenti domiciliari) e indiretta (assegni di cura, accompagnamento) magari perchè l’anziano ha la proprietà della casa, che devono essere sostenuti per il mangiare e le cure e ciò a causa dei tagli già effettuati.
Nel contempo c’è un proliferare di agenzie di assistenza privata cui il comune rimanda con depliant con lista di soggetti accreditati, a cui rivolgersi mentre il comune emette dei Vouchers per poter scegliere come al mercato delle vacche.
Va da sè che l’importo del Voucher non è mai pari al valore dell’assistenza domiciliare o all’importo dell’indennità che ti tolgono : il problema sono i saldi che sono sempre in negativo per il cittadino.
Per non parlare della qualità del servizio e della tutela del lavoro degli operatori.
Tutto questo mentre il comune spende 400.000 euro per la festa di capodanno, 50.000 euro. per patrocinio della festa del Borgo S.Giuliano, 13.000 euro per le luminarie natalizie, 230.000 euro. per rifare l’arredo a Borgo Marina e accontentare i fascisti locali che latrano contro le moschee, i negozi etnici e lo spaccio mentre le strade sono piene di buche, 800.000 euro per il debito della ‘Associazione Fellini, centinaia di migliaia di euro per la Notte Rosa e contributi a pioggia a sagre della piada e di strapaese..
Oltre a 7 milioni per coprire la quota parte del debiti dell’aeroporto la cui ricaduta di benefici è a esclusivo favore di albergatori e gestori di stabilimenti balneari.
Carlo Ronci (Rimini)
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daniele
Quindi anche rifondazione ha approvato la privatizzazione delle mense ? se è vero andrebbero presi provvedimenti
Fedrigo Giorgio
HERA S.p.a. = strozzino, sostantivo
Sinonimi: ladro, mignatta, usuraio, profittatore, vampiro, bandito || Vedi anche: disonesto, truffatore, sfruttatore, speculatore, succhiasangue, pescecane, sanguisuga.
Questo “gruppo” mi ha incastrato in un sistema da cui non riesco più ad uscire, praticamente gli lascio più di un terzo dello stipendio (tutti i mesi) e non posso cambiare fornitore fino a quando non estinguo il debito…. Prendo 1000 euro al mese e vivo da solo in affitto, in pratica sono a casa solo la sera e la domenica. Tutto per un bilocale di 38 mq. e UNA lampadina al neon per stanza (2 stanze e bagno) a Vignola con stufa a gas nell’ingresso. Mi arrivano ogni mese (in media 120/130 euro al mese ogni bolletta), quindi ti dice un impiegato, “non si preoccupi, facciamo le rate del totale”, nel frattempo continuano ad arrivare fatture di 120/130 euro ogni mese sucessivo che si sommano con le rate precedenti. Poi ti telefona un “impiegato” di un’agenzia di recupero crediti di Trezzano sul Naviglio che ti avvisa che hanno preso in carico una parte del vacchio debito, che dovro iniziare a pagare dal mese prossimo. Quindi tra rate, bollette e recupero crediti con annessi interessi mi trovo con 3 debiti diversi per lo stesso contratto, con due entita diverse che vogliono solo soldi. Come i parassiti che si moltiplicano o si sdoppiano una volta entrati in un corpo.
Ah, chiaramente non riesco a far fronte a tutto quindi il virus di rafforza e prende il sopravvento, perché la malattia in questo modo non è curabile, se non da un antibiotico, ad esempio un tutore forte, un garante, che controlli queste entita.