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Affile: ‘apologia di fascismo e sperpero di denaro pubblico’. Denunciati Viri e Polverini

Dura da mesi la polemica scatenata dalla costruzione, nel comune laziale di Affile, di un sacrario al gerarca fascista e criminale di guerra Rodolfo Graziani. Esponenti politici romani e nazionali di sinistra e centrosinistra avevano tuonato contro la scelta del primo cittadino Ercole Viri di dedicare un monumento a quello che è stato definito un ‘eroe’ e un ‘patriota’.

Le dichiarazioni bellicose si erano sprecate, ma poi come spesso capita alle dichiarazioni antifasciste ad uso e consumo dei media non erano seguiti atti concreti. Gli unici che si erano mossi erano stati alcuni giovani di Subiaco che avevano sanzionato il monumento nostalgico ricoprendolo di scritte, e beccandosi naturalmente una denuncia.

Finché ieri una denuncia-querela per attentato alla Costituzione, apologia di fascismo, peculato per distrazione e abuso di atti d’ufficio é stata presentata alla Procura della Repubblica di Prato (di Prato!) nei confronti del sindaco di Affile e dell’appena dimessasi governatrice del Lazio Renata Polverini. Accusati, potremmo dire, di apologia di fascismo con spreco di soldi pubblici.

Appare incredibile che a prendere l’iniziativa sia stato non un cittadino di Affile o quantomeno di un qualsiasi centro della Provincia di Roma, ma addirittura di Prato. Fulvio Castellani, 49 anni, residente a Montemurlo e iscritto all’Associazione nazionale Partigiani d’Italia (Anpi), assistito dall’avvocato Francesco Mandarano, ha denunciato che per realizzare il mausoleo é stata spesa ”una cifra di almeno 130.000 euro finanziata, sembra, dalla Regione Lazio”. Naturalmente Castellani contesta poi il monumento ”dal punto di vista storico, costituzionale e giuridico”, dal momento che Rodolfo Graziani é stato un rappresentante di ”primissimo piano del regime fascista prima e della repubblica di Salò poi”. 

Secondo Castellani la realizzazione del monumento a Graziani configura il reato di apologia di fascismo. ”E’ pacifico che i mausolei vengono eletti ai padri della patria, ai benefattori dell’umanità, non certo ai criminali di guerra fascisti! Esaltare gli esponenti fascisti – si legge nella querela presentata alla Procura di Prato – é una palese violazione della dodicesima disposizione transitoria della nostra Costituzione, nonché un’altrettanta palese violazione della legge n. 645 del 20.06.1952, che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista e l’esaltazione dei suoi esponenti”. ”La triste fama del maresciallo Rodolfo Graziani é talmente diffusa in Italia, in Inghilterra, in Spagna e negli Stati Uniti, che nei giorni immediatamente successivi all’inaugurazione del mausoleo a Graziani – si legge sempre nell’esposto – molta stampa internazionale é insorta, sostenendo che tale costruzione offende i popoli africani da lui massacrati e che in Italia é tornato il fascismo”. Nell’esposto si ricostruisce l’azione del maresciallo Rodolfo Graziani negli anni 1935-1936, durante la guerra di Etiopia, che quale comandante del fronte sud, ”fece uso dei gas nervini, prodotto chimico vietato dalle convenzioni internazionali” contro i combattenti e i civili, massacrandone un alto numero. 

Ai magistrati pratesi si chiede di accertare se il monumento a Graziani si configuri come ”un attentato alla nostra Costituzione democratica, che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista, sotto qualunque forma esso si presenti e l’esaltazione dei suoi esponenti”. E poi si sollecitano ”approfondite indagini sul costo dell’opera: infatti, da un primo esame fotografico del manufatto, appare alquanto esagerato il costo di 130.000 euro ed oltre per la costruzione”. Per il querelante e’ ”opportuno indagare su quale tipo di procedura amministrativa sia stata seguita per l’assegnazione di lavori, nonché conoscere i rapporti personali e politici intercorrenti tra il sindaco ed i consiglieri di Affile, da una parte, e l’impresa costruttrice, dall’altra”. La denuncia-querela non è indirizzata solo nei confronti del sindaco di Affile Ercole Viri e dell’ex governatrice del Lazio Renata Polverini ma anche verso ”tutti i consiglieri del Comune di Affile che hanno votato le delibere con le quali é stata decisa la costruzione del mausoleo a Rodolfo Graziani” ed ”i consiglieri regionali del Lazio da identificare che hanno votato tale finanziamento per i reati di apologia di fascismo e di attentato alla Costituzione Repubblicana”.

Nei giorni scorsi era stato denunciato che oltre ai 130 mila euro sperperati dal comune di Affile per realizzare l’obbrobrio andavano conteggiati altri 20 mila euro donati dalla Polverini in extremis prima delle sue dimissioni sull’onda dello scandalo Fiorito. Con la scusa di risistemare il parco all’interno del quale è stato realizzato l’edificio che omaggia Graziani, che sorge a poca distanza da un busto che raffigura un altro fascista, Giorgio Almirante. Un vera e propria galleria degli orrori…

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