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Roma: scorribanda fascista in due licei

Si può dire che li stavamo aspettando. La crisi si mangia i redditi, scuola, sanità, welfare e lavoro sono aggrediti. La gente comincia ad aprire gli occhi e a mandare in quel posto il governo e chi lo sostiene. 
Ecco allora i topi uscire dalle fogne e aggredire. Per intimorire, pensano loro. Per spostare l’attenzione, l’attività, l’intelligenza dei movimenti dalla lotta contro il governo alla battaglia quotidiana contro i suoi servi in maschera.
Gioco vecchio, manovalanza nuova, mandanti preistorici.

Dopo i vari ‘spot’ elettorali di Casa Pound, oggi è toccato agli squadristi in erba di ‘Blocco studentesco’ fare la loro parte. A fare le spese della propaganda squadrista dei “fascisti del terzo millennio” sono stati gli studenti di due licei romani, nella zona nord della capitale:  Giulio Cesare e Mameli. 
E’ soprattutto al Giulio Cesare che quelli di Blocco studentesco hanno dato il ‘meglio’ di sè. Tant’è che tre squadristi sono stati fermati dalla polizia, mentre gli altri chissà come sono riusciti a scappare. Intorno a mezzogiorn in otto erano riusciti ad entrare nella scuola sventolando bandiere con la svastica e lanciando fumogeni, al grido di ‘Viva il Duce’. Secondo alcuni testimoni con i passamontagna in testa e minacciando gli studenti, in particolare quelli dei primi anni.
Tre di loro erano stati bloccati subito, prima di avere il tempo di salire su un’automobile e darsela a gambe. Altri due sono stati fermati dalla Polizia più tardi.  Una volante del commissariato di Villa Glori li ha infatti bloccati mentre, a bordo di un motorino, si allontanavano dal liceo. Un maggiorenne ed un minorenne, accompagnati al commissariato, dove nel frattempo è stato inviato dal Questore Della Rocca personale della Digos, hanno ammesso di far parte del gruppo che poco prima era entrato al liceo Giulio Cesare accendendo fumogeni e lanciando volantini e che, poco prima, aveva tentato, senza riuscirvi, di entrare al liceo Mameli. Le abitazioni dei giovani sono state sottoposte a perquisizioni da parte della Digos e sono stati trovati volantini di Blocco Studentesco. I due sono stati denunciati.
Prima di fare irruzione al Giulio Cesare avevan cercato di scavalcare i cancelli del Mameli ma i bidelli li avevano avvistati chiudendo l’entrata, e frustrando il blitz.

Come da copione Iannone e soci hanno lamentato la ‘caccia alle streghe’ e ‘la manipolazione mediatica’ rivendicanto al tempo stesso ‘l’eroico gesto’: “La nostra è stata un’azione – hanno scritto in una nota loro o i loro fratelli maggiori di Casa Pound – esclusivamente dimostrativa e senza alcuna violenza con la quale abbiamo voluto sottolineare che la generazione che il presidente del Consiglio Monti ha definito ‘perduta’ non è disposta ad accettare le misure e i tagli imposti alla scuola e all’università pubblica”.
Proteste contro i tagli, dunque. E perchè all’interno delle scuole e contro gli studenti piuttosto che all’interno di un ministero e contro i responsabili dei tagli? 

 “E’ ormai più di un anno che lanciamo inascoltati l’allarme sulla pericolosità dell’estremismo di destra e neofascista. E’ l’ora che il governo, le autorità di polizia e le istituzioni locali si diano una mossa” scrive in una nota l’Anpi di Roma, in cui si stigmatizza “l’ultima ennesima aggressione squadrista avvenuta oggi in alcuni istituti superiori della città”. “Come abbiamo più volte denunciato la crisi sta esasperando la situazione sociale e saranno sempre di più le situazioni nelle quali i fascisti cercheranno di inserirsi per spostare la protesta verso la violenza e la destabilizzazione dell’ordine” continua l’Anpi che chiede “di applicare finalmente le norme legislative che prevedono lo scioglimento delle associazioni che si richiamano dichiaratamente all’ideologia fascista, la chiusura delle loro sedi e il divieto di attività contrarie alla Costituzione”.

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