Menu

Con la rivoluzione socialista bolivariana in Venezuela

“Alerta que camina la espada de Bolivar”. La espada de Bolivar colpisce anche in Italia: l’analisi di come il popolo venezuelano abbia vissuto la campagna elettorale delle elezioni presidenziali dello scorso 7 ottobre e di come si sia apertamente schierato, per l’ennesima volta, con il suo Presidente, Hugo Chávez Frías, confermandolo alla guida della Repubblica Bolivariana, è stata al centro dell’iniziativa promossa dalla Rete dei Comunisti.

L’incontro,  che ha visto la presenza di tantissimi compagni in una sala riempita al massimo delle sue capacità, coordinato da Paola Tiberi (Rete dei Comunisti), ha permesso a un folto pubblico di ascoltare le testimonianze del Prof. Luciano Vasapollo e di Rita Martufi, di ritorno dal Venezuela in qualità di osservatori internazionali per le elezioni presidenziali. Il grande entusiasmo partecipativo dei venezuelani, il pieno appoggio al Presidente Chávez da parte degli strati proletari (nonostante l’astuta campagna elettorale del suo avversario, Capriles Radonski) e la compostezza nel festeggiare la vittoria e nel non rispondere alle provocazioni della destra venezuelana sono stati descritti con abbondanza di particolari e con l’energia di chi ha ancora negli occhi la folla festante sotto le finestre del Miraflores.

 Il prof. Vasapollo ha inoltre sottolineato l’importanza politica per tutto il movimento internazionale antimperialista della vittoria del comandante Chavez che permette la continuazione delle grandi conquiste  del socialismo bolivariano , dando ulteriore impulso alla realizzazione determinata del socialismo possibile in tutti i paesi dell’ALBA, area che sempre più oggi rappresenta il percorso concreto della transizione del socialismo nel e per il XXI secolo e indica l’orizzonte di lotta a tutti i rivoluzionari anticapitalisti nel mondo  .

Un rappresentante del collettivo Militant ha aggiunto una descrizione dei sistematici casi di disinformazione messi in atto, anche in Italia, non tanto dalle forze imperialiste, quanto dalle barcollanti compagini cosiddette “democratiche” e sinceramente progressiste, in accordo con i loro servili mezzi di informazione (Repubblica, Il fatto quotidiano, Internazionale).

Passano gli anni, ma il centro-sinistra italiano, e la sinistra eurocentrica in generale,abili a collezionare sconfitte su sconfitte, non si rassegna al consenso ottenuto in quasi quindici anni da Chávez, né al coraggio dimostrato dal Presidente Bolivariano nell’opporsi alle mire capitalistiche e aprendere insegnamento dalle lotte proletarie dei movimenti di classe che nei paesi dell’ALBA affermano i percorsi del socialismo possibile e concretamente realizzabile.

Nelle sue conclusioni, l’ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, Julián Isaías Rodríguez Diaz, ha ribadito i caratteri di fierezza e di indipendenza, ma anche di serenità e di fratellanza, del popolo venezuelano, come dimostrato in una tornata elettorale, capace di battere tutti i record di partecipazione, tanto da far impallidire le omologhe elezioni nei Paesi capitalisti.

Confermando il Presidente Chávez, la Repubblica Bolivariana ha ribadito la fiducia in un percorso, che vuole unire le popolazioni latinoamericane nella ricerca di uno stile di vita rispettoso dell’umanità e dell’ambiente, dei lavoratori e dei cittadini. Senza, però, fermarsi al Latino America: “la Repubblica Bolivariana del Venezuela oggi rappresenta i semi che sono caduti, domani raccoglierà i fiori di un’eterna primavera”.

Ricordando, 45 anni dopo il suo assassinio, l’insegnamento di Ernesto Che Guevara.

Rete dei Comunisti, Collettivo Militant

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *