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Torino/Val Susa: retata contro i No Tav. La diretta

17.00 – Oltre ai presidi a Torino e Chiomonte – in piazza del Comune – altri se ne svolgeranno in altre città d’Italia: 
ore 18:00 davanti alla Prefettura a Palermo
alle 17:30 in Piazza Matteotti a Modena
alle 18:00 alle Logge dei Banchi a Pisa

15.10 – I NO TAV ANNUNCIANO UNA RAFFICA DI MANIFESTAZIONI

14.40 – Mentre a Torino una manifestazione è stata convocata dai No Tav in Piazza Castello alle 18, in val di Susa l’appuntamento è alle 20.30 a Chiomonte. 

13.00 – C’è ”una regia più alta per questa sospetta rapidità giustizialista a senso unico. Magari direttamente dal Ministero dagli Interni”. Davide Bono, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Piemonte definisce ”provvedimenti a orologeria” le misure cautelare eseguite questa mattina nei confronti di presunti attivisti No Tav e l’abbattimento delle baracche-presidio in Valsusa. ”Ci aspettiamo che nelle prossime 24 ore, con la stessa solerzia, vengano posti sotto sequestro e demoliti tutti gli edifici abusivi in Piemonte, soprattutto a Chiomonte”, afferma Bono. ”Gran parte delle misure cautelari, il tutto condito da perquisizioni all’alba in casa di persone neanche presenti sul luogo dei fatti contestati, sono state poste in essere – aggiunge – in seguito al presidio presso la società Geodata di Torino: le riteniamo eccessive in un Paese in cui i veri reati contro il patrimonio e la Pubblica Amministrazione non vengono perseguiti, ma aspettiamo con fiducia rapidi sviluppi”.

12.55 – Per questo pomeriggio un presidio di solidarietà con il movimento no Tav e gli arrestati è stato convocato alle 18.00 a Piazza Castello, nel centro di Torino. 

12.40 – ”Gli arresti, i sequestri e gli smantellamenti dei presidi No Tav di stamattina sono l’ennesimo episodio di repressione e criminalizzazione del movimento No Tav. Prosegue intanto la militarizzazione della valle come prosegue lo sperpero di denaro pubblico con lavori tanto inutili quanto dannosi. E’ vergognoso che mentre si demolisce la sanità pubblica per mancanza di soldi in Val di Susa come sul Ponte sullo stretto si sprechi il danaro dei cittadini, cercando di coprire il malaffare trasformando tutto in una questione di ordine pubblico. Colgo quindi l’occasione per ribadire la piena solidarietà e il pieno appoggio mio e di Rifondazione Comunista al Movimento NO TAV”. Lo afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista.

 

12.30 – Il tam tam sul web, su Facebook e tramite l’emittente antagonista torinese Radio Black Out sta portando a Chiomonte altre decine di militanti in solidarietà con gli attivisti arrestati stamattina. Un gruppo di manifestanti dopo esser stato allontanato dal municipio di Chiomonte ha dato vita a un blocco del traffico sulla statale. Gli attivisti e le attiviste che avevano occupato il Municipio sono state invece identificate e poi rilasciate dai Carabinieri dopo lo sgombero.

12.20 – Il vertice italo francese, in programma a Lione, il 3 dicembre, “deve costituire una tappa decisiva verso il lancio definitivo dei lavori della nuova linea ferroviaria Torino-Lione”. E’ quanto chiedono in un appello, indirizzato al Premier Mario Monti, i parlamentari italiani ed europei eletti nella circoscrizione Nord Ovest. In particolare, i parlamentari che discuteranno dell’appello con il Comitato Transpadana, in un incontro, domani, a Torino, chiedono di “procedere alla ratifica, entro fine legislatura, dell’Accordo firmato lo scorso 30 gennaio”.

12.15 –
Secondo le agenzie di stampa, che riproducono le veline della Questura di Torino “Due No Tav (un anarchico di Rovereto, già sottoposto ai domiciliari per associazione a delinquere, e un anarchico romano) sono stati arrestati per i fatti del 29 febbraio quando, durante un blocco autostradale organizzato dai No Tav e dalle componenti antagoniste ed anarchiche sull’autostrada A32, era stata assalita una troupe televisiva che svolgeva i servizi per il Corriere della Sera”.

12.08 – “Siamo di nuovo di fronte ad una operazione a orologeria come tutte le altre, messa in campo oggi perché lunedì a Lione c’è l’incontro Monti-Hollande”. È il commento di uno dei portavoce del Movimento No Tav della Val di Susa, Alberto Perino. “In Val di Susa c’è una sensazione diffusa tra la gente, e cioè che la procura di Torino sia al servizio del Pd e di Ltf. Non è un giudizio, ma una sensazione”, ha precisato Perino, che sta per iniziare una conferenza stampa nell’atrio di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche a Torino. Secondo Perino le operazioni delle forze dell’ordine seguono un teorema di fondo: “Vogliono far credere che il movimento No Tav sia fatto solo di anarchici e antagonisti. È un teorema che cercano di far passare, ma è falso”.

12.00 – La casetta no Tav di Chiomonte é stata smantellata da operai Anas a cui fa capo la proprietà dell’area su cui era stata costruita. Ha affermato in un comunicato la Procura di Torino. ”Nel corso della mattinata militari della Compagnia CC. di Susa hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip di Torino su richiesta della Procura della Repubblica, avente ad oggetto i manufatti abusivi eretti da esponenti del movimento NO-TAV in località Gravella di Chiomonte, su terreno di proprietà privata, di cui era stata denunciata l’occupazione abusiva. Contemporaneamente é stata smantellata la struttura prefabbricata abusiva realizzata anch’essa da esponenti del movimento NO-TAV su terreno di proprietà Anas in adiacenza alla strada provinciale n.233, sempre nel Comune di Chiomonte, a seguito della contestata violazione dell’art. 16 C.d.S. che prevede come sanzione accessoria l’obbligo di rimozione delle opere abusive a carico del proprietario del fondo. A tutela delle maestranze impiegate per l’esecuzione materiale del provvedimento di sequestro e dello smantellamento predetti e per prevenire possibili problemi di ordine pubblico é stato impiegato un contingente di polizia che ha presidiato la zona delle operazioni”. 

11.35 – Alcuni attivisti No Tav sono riusciti a penetrare all’interno del Comune di Chiomonte e ne hanno occupato una sala prima di essere sgomberati dai carabinieri che hanno allontanato di alcuni metri anche il nutrito presidio all’esterno della sede comunale. Intanto alcune decine di manifestanti sono riusciti a raggiungere da due lati il campeggio/presidio in località Garavella recintato all’alba dai militari.

11.20 – La baita in legno su Via Avanà a Chiomonte è stata abbattuta da alcune squadre di operai protetti dai Carabinieri. La baita è stata a lungo la sede del presidio attraverso il quale in varie occasioni i manifestanti hanno dato filo da torcere alle forze di occupazione e alle ditte incaricate di iniziare i sondaggi nella montagna. Gli attivisti informano anche che stamattina un altro presidio, quello sistemato nell’area del campeggio, è stato circondato da recinzioni in ferro e interdetto.

11.00 – In contemporanea con la vasta operazione della questura torinese che ha portato a numerosi arresti e perquisizioni tra Torino e la Val Susa, le forze dell’ordine hanno iniziato un duro intervento a Chiomonte, dove i carabinieri hanno posto i sigilli al presidio No Tav intimando ai presidianti di abbandonare la struttura. insieme ai militari sono intervenuti anche gli operai di alcune ditte.

A pochissimi giorni dalla manifestazione prevista a Lione – il prossimo 3 dicembre – è scattata questa mattina all’alba una vasta operazione di Polizia contro i No Tav, sia in Valsusa che a Torino. Nel mirino degli apparati di sicurezza attivisti dei centri sociali del capoluogo piemontese – in particolare l’Askatasuna ma anche il Gabrio – ed esponenti del movimento contro l’alta velocità di vari punti della Val Susa ma anche a Torino, Roma e Trento. 
All’alba sono scattate numerose irruzioni e perquisizioni in sedi sociali e appartamenti, che finora hanno portato alla notifica di numerose misure restrittive tra arresti domiciliari,  provvedimenti cautelari e obblighi di dimora (con divieto di permanenza  a Torino).
17 persone in tutto finora, quasi tutti studenti universitari torinesi. Otto ai domiciliari con restrizioni gravi: divieto di visite, uso del telefono e del computer. Per gli altri l’obbligo di dimora (con il divieto di permanenza a Torino); per altri ancora l’obbligo della firma in commissariato. Tra gli obblighi di dimora figura Francesco Richetto del comitato di lotta popolare di Bussoleno.
Per tutti i capi d’imputazione sono violenza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, accensione ed esplosione pericolose.
Gli episodi contestati agli attivisti del movimento No Tav sono due: la presunta aggressione ad un giornalista del Corriere della Sera e l’occupazione temporanea della Geovalsusa, una delle ditte implicate negli appalti del Tav, avvenuta in agosto a Torino. E che aveva scatenato l’ira in particolare dell’amministrazione comunale guidata dal PD Piero Fassino.

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1 Commento


  • anonimo

    perchè non organizzare una manifestazione nazionale in solidarietà con i no tav? oramai siamo in presenza di un vero è proprio regime di polizia nella val susa e dintorni.

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