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Alba Dorata: tragedia greca, farsa all’italiana

In Grecia è tragedia, in Italia sarà farsa. I neonazisti di Alba Dorata, che dopo un’esistenza pluridecennale ai margini della vita politica hanno sfondato alle scorse elezioni elleniche (6.9 percento e 18 seggi in parlamento), adesso si preparano a mettere radici anche in Italia. L’appuntamento è fissato per il 10 e l’11 marzo, il luogo è la Lombardia, che in quei giorni sceglierà il nuovo governatore regionale dopo le dimissioni della giunta Formigoni. La speranza del partito, però, è di riuscire a partecipare anche alle politiche, anche soltanto in alcune regioni.

L’obiettivo, ovviamente, non sarà quello di replicare il successo in terra greca, ma di utilizzare lo spazio mediatico per propagandare le care vecchie idee dello zio Adolf nel momento in cui l’Europa barcolla sotto il peso insostenibile dell’austerità e della crisi economica.

“Sono un po’ di mesi che ci lavoro sopra – dice il leader di Alba Dorata Italia, Alessandro Gardossi, alla Stampa – ma il simbolo l’abbiamo registrato (al Tribunale di Trieste, ndr) solo lo scorso 25 ottobre, perché volevo che si avverasse la profezia di Grillo: ‘Se non vinciamo noi arriverà Alba Dorata’. Eccoci qua”. Ma non è tutto, Alba Dorata – in questi giorni al centro di un più che discreto tam tam mediatico – ritiene di avere più di qualche speranza di sfondare: “Oramai non possono fare finta che non esistiamo – scrive Gardossi su Facebook – Dopo meno di 30 e ripeto trenta giorni siamo dappertutto on line, è evidente che più passa il tempo più ci organizziamo e poi appariamo nelle strade come dal nulla. Grillo ci fa ridere. Ci ha messo anni con Casaleggio dietro (web marketing) per creare quello che noi stiamo creando in poche settimane. Grillo non lo conosce nessuno nel mondo, noi siamo su tutti i giornali del mondo… ci sarà un motivo? La ragione è che noi abbiamo un’Anima da spendere, loro no!!”.

L’anima in questione, a quanto s’intuisce, è incentrata su “una forte volontà di tornare alle monete locali, tipo il sardex”, la volontà di creare una nuova forma di stato, “più amministrabile”, per l’Italia (i cantoni) e, addirittura, l’amore “anche quello tra le persone dello stesso sesso”. Una bestemmia per quelli di Chrisy Avgi impegnati in scorribande anche contro i gay.

Con i camerati greci, però, questa italica Alba Dorata non avrebbe nulla a che fare. Almeno ufficialmente, infatti, il monopolio dei rapporti con gli ateniesi appartiene a Forza Nuova, con Roberto Fiore che si è vantato in più occasioni di quest’amicizia molto speciale. “Noi nasciamo come iniziativa italiana e autonoma – spiega ancora Gardossi –. Poi, non avendo dietro alle spalle nessun Casaleggio, sfruttiamo per marketing il brand greco” . Ecco allora l’ultima stoccata: “Per me non c’è né destra né sinistra, noi stiamo sopra”. Ed è qui che si intuisce l’altro capitolo della questione: il derby a destra della destra. Il concetto di “stare sopra” l’avevano già espresso quelli di Casapound (organizzazione autoproclamatasi di “estremo centro alto”) e la prossima tornata elettorale servirà, almeno a livello organizzativo, a misurare i nuovi rapporti di forza. Se nelle regioni del centro e del sud Italia la questione sembra circoscritta alla competizione tra Casapound e Storace con qualche losco figuro a fare da contorno, al nord Forza Nuova si ritrova per le mani un’altra bella gatta da pelare dopo il ritorno in campo di Luca Romagnoli della Fiamma Tricolore con la sua “Internazionale nera” andata in scena a Milano lo scorso mese di luglio. Alba Dorata Italia sta riscuotendo un certo successo tra i camerati di lungo corto, su Facebook le reazioni sembrano entusiaste, con i neofascisti lombardi che sembrano ben lieti di poter avere una tale vastità di scelte alle prossime elezioni.

Il bottino, comunque, rimarrà probabilmente fermo al solito “zero virgola poco”, ma l’attenzione mediatica sugli estremisti di destra sarà tanta, tra interviste, piazzate fatte a favor di telecamera e “mail bombing” come se piovesse. Prepariamoci ad ascoltare gli ultimi rantoli del Ventennio.

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