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Legge elettorale. Una “porcata” maggioritaria che piace anche a Grillo

Se fosse possibile cambiare domani stesso il Porcellum, togliendo l’assurdo premio di maggioranza, ci sarebbe solo da festeggiare per la conquista di un esercizio del diritto di voto pieno, senza condizionamenti e trucchi contabili, dove, cioè, nessun voto potrebbe valere più di altri: una testa, un voto, e fine della porcata!

Ed è per questo che, peraltro, alle scorse elezioni molti elettori protestarono nei seggi, in quanto non era possibile votare con questa legge elettorale.
Le stesse cose le chiedeva la raccolta di firme per il quesito referendario del comitato Passigli-Sartori-Ferrara, poi boicottato dai soliti noti che, con molti più mezzi, oscurarono un referendum sicuramente ammissibile per dirottare oltre un milione di persone su di un quesito referendario palesemente inammissibile.
Ma al di là delle polemiche, il dato certo è che di votare con il Porcellum non va più ad una buona parte del Paese, per cui, sinché c’è speranza, chissà che non sia la volta buona.
Certo, potrebbe pure esservi la possibilità che un’eventuale modifica della legge elettorale da parte di questo Parlamento potrebbe farci cadere dalla padella alla brace.
Ma al di là di questi più che fondati timori, domandiamoci cosa avremmo da obiettare nel caso l’attuale legge elettorale venisse modificata in meglio. Magari fosse! per l’appunto.
Non sono però più di questo avviso il PD  e, con sempre più forza, Beppe Grillo.

Per il garante dell’M5S l’attuale legge elettorale, cioè il Porcellum, non si deve toccare, e non perché l’obiettivo reale di buona parte del Parlamento potrebbe non essere quello di eliminare una “legge elettorale incostituzionale” (così definita anche sul suo Blog ancora lo scorso anno, si veda il post: “Le elezioni del Titanic“). No, ciò che Beppe Grillo va sostanzialmente denunciando è l’esatto contrario: se tolgono il furto di seggi determinato dal premio di maggioranza, il Movimento 5 Stelle non può vincere le elezioni.

Siamo cioè di fronte ad una congiura che ha il solo scopo di impedire la vittoria dell’M5S.
Sulla stessa lunghezza d’onda, come sopra ricordato, anche il PD.
La sintonia tra le due forze politiche, convinte entrambe di poter vincere le prossime elezioni e di poter così conseguire un largo premio di maggioranza, arriva addirittura sino al punto di paventare gli stessi timori.
Se cambia il Porcellum ci ritroveremo con il Monti bis.
Ora, con tutta l’antipatia politica, molta, che si può provare per l’attuale Presidente del Consiglio, peraltro in “pista” anche grazie al forte sostegno parlamentare del PD, di fronte ad un simile “spettro” non vi è che una risposta: è la democrazia, bellezza! con tutte le difficoltà da dover superare che essa comporta, perché chi non ha la maggioranza dei voti non può avere la pretesa di rappresentare la maggioranza degli elettori.
Piccolo dettaglio da non trascurare, infatti, ma che con molta facilità viene dimenticato, è che i seggi che in questi ultimi anni di maggioritario sono stati indebitamente spostati da una parte all’altra non erano delle forze politiche, ma di quegli elettori che si sono visti derubare del diritto alla rappresentanza, cioè del diritto riconosciuto all’art. 49 della Costituzione “di concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Ben venga, quindi, il “Colpo di Stato italico” denunciato da Beppe Grillo sul suo Blog, se questo potrebbe restituire agli elettori ciò che a loro spetta per intero.
Tanto più che all’evocazione dello spettro Monti Bis, venisse meno l’attuale premio di maggioranza, si potrebbe rispondere evocando uno spettro non meno insidioso: e se invece dell’M5S o del PD, a prendere il 20-30% di premio di maggioranza fosse proprio una coalizione pro-Monti?
Non bastano i danni che il bocconiano si è rivelato in grado di fare pur non essendo sostenuto da una maggioranza omogenea? Vogliamo addirittura correre il rischio di vederlo a capo di una maggioranza super blindata?
E sì che il dominio del Berlusconi padre-padrone del Paese, grazie ai regali delle leggi elettorali maggioritarie che si sono susseguite dal ’94 ad oggi, è di ieri l’altro.

Coordinatore di www.riformeistituzionali.info

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