Menu

Evasione Ici/Imu: l’Unione Europea assolve il Vaticano

“Date a Cesare quel che è di Cesare” amano ripetere gli uomini di Chiesa. Ma il Vaticano, spesso e volentieri, a Cesare lascia ben poco. Come nel caso delle imposte sui suoi immobili, allegramente evase da anni con il consenso dei governi di destra, centro sinistra e bipartisan, e ora anche con la tolleranza delle istituzioni europee.
Mentre milioni di famiglie italiane in crisi nera sono alle prese con l’ultima rata dell’Imu – una tassa che prescinde dal reddito e che quindi pesa in egual modo su possiede ricchezze stratosferiche così come sui pensionati a 400 euro al mese – il Vaticano ha incassato ieri un regalone dal Commissario Europeo Joaquin Almunia. Uno spagnolo. Uno dell’Opus dei, un destro fondamentalista cristiano diranno i meno informati. E invece no, anzi. Almunia è stato a lungo responsabile economico del sindacato UGT e poi deputato socialista, e poi più volte ministro nei governi di Felipe Gonzalez e poi segretario di un partito che non ha voluto, nonostante tutto, rinunciare alla sua altisonante denominazione: Partito Socialista Operaio Spagnolo… Insomma un laico, un devoto al principio della separazione tra Stato e Chiesa. Che però ha fatto sapere che siccome non è dato sapere con esattezza l’importo delle imposte sulla casa – l’ICI – evase dalle proprietà immobiliari del Vaticano dal 2006 al 2011 non è il caso di chiedere indietro il bottino alla Chiesa. E chi s’è visto s’è visto, neanche due avemarie e un paternostro per penitenza…
Scrive oggi ‘Il Manifesto’, unico quotidiano a dare rilevanza all’indulgenza europea nei confronti delle marachelle vaticane:
“La Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione aperta contro l’Italia per «aiuti di stato illegali» alla chiesa cattolica negli anni 2006-2011 relativa alle esenzioni dell’Ici e ha accettato che la nuova tassa, l’Imu, «non implica aiuti di stato dal momento che le esenzioni si applicheranno solo agli immobili dove sono condotte attività non economiche».  L’esenzione dall’Ici, di cui ha goduto la chiesa cattolica per le sue attività «miste», era in effetti «incompatibile con le regole della Ue sugli aiuti di stato». Ma il commissario alla Concorrenza, lo spagnolo Joaquim Almunia, ha chiuso l’indagine e ha messo una pietra sopra al passato: l’Italia non pagherà nessuna multa a Bruxelles, perché l’operazione per chiarire il passato sarebbe «assolutamente impossibile». In pratica, non potendo stabilire ex post cosa non ha pagato la chiesa cattolica per l’Ici, l’Italia evita la multa, che avrebbe dovuto essere più o meno pari a quello che la stessa Italia ha perso per non aver fatto pagare l’Ici alla chiesa cattolica: all’incirca 3 miliardi di euro. L’Italia non paga la multa a Bruxelles e la chiesa cattolica non paga il dovuto allo stato. Per il futuro, Almunia si è fatto convincere sul fatto che «le entità non profit rivestono un importante ruolo sociale»”.
Ma di ‘non profit’ le attività della Chiesa hanno ben poco: ostelli, hotel di lusso, garage, scuole private finanziate dallo stato e dai genitori degli alunni con rette da capogiro, saloni affittati per rinfreschi e feste di compleanno, addirittura negozi di souvenir. Una inaccettabile grazia fiscale a un vero e proprio impero commerciale che dovrebbe far imbestialire i commercianti senza tonaca e collarino. Ma finora nessuna presa di posizione al vetriolo da parte delle associazioni dei commercianti e degli imprenditori del settore alberghiero e turistico contro la concorrenza sleale del Vaticano è stata diffusa.

L’indulgenza europea rappresenta un regalo doppio, se non triplo, per il Vaticano. Visto che non solo assolve le gerarchie ecclesiastiche per il mancato pagamento del pregresso, ma legittima le leggi varate dal governo Monti che esentano il Vaticano dal pagamento dell’Imu nel 2012 e nei prossimi anni.
Si tratta di parecchi miliardi di euro di mancati introiti per lo Stato. Circa tre miliardi solo per quanto riguarda gli ultimi sei anni. Con cui Bersani, se il suo partito non fosse colonizzato da baciapile e lobbisti d’oltretevere, potrebbe pensare di finanziare sanità e istruzione, invece di dichiarare da Bruxelles che “se togliamo l’Imu, poi dove li prendiamo i soldi”. A San Pietro intanto si festeggia, e il presidente della Cei Angelo Bagnasco ha parlato di atto di giustizia ed equità a proposito della decisione europea che grida vendetta. D’altronde, le vie del signore sono infinite e la giustizia non è di questo mondo…

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *