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Forcaioli contro Rifondazione per il saluto a Gallinari

Due dirigenti del Prc di Reggio Emilia hanno partecipato ai funerali di Prospero Gallinari, originario della città e molto conosciuto sia prima che dopo la lunga parentesi della detenzione. Un fatto normale dentro una comunità umana. Ma la campagna elettorale – come di consueto – libera gli “spriti animali” e innesca polemica anche lì dove la partecipazione se non il silenzio possono diventare virtù. Non è questo il caso di Liliana Barbati, dirigente e consigliere regionale dell’IdV in Emilia Romagna che ha dato alla stampa un comunicato di questo tenore:  “Come coordinatrice provinciale e presidente del gruppo assembleare Idv Emilia-Romagna – scrive la consigliera regionale Liana Barbati – leggo con estrema perplessità e disappunto della presenza alla cerimonia di Alberto Ferrigno e Claudio Grassi. Chi ricopre cariche politiche o è candidato alle elezioni per rappresentare i cittadini, non dovrebbe neanche a titolo personale partecipare al funerale di chi ha rappresentato un periodo così buio e triste per la nostra Repubblica – ha detto -. Soprattutto in questo caso, in cui la compagine di elettori sarà composita e dichiaratamente non schierata a destra o a sinistra, ma semplicemente unita per ripristinare il rispetto delle istituzioni il nome del bene comune. Cosa che il periodo brigatista certo non rappresenta”. “Per questo motivo – prosegue la Barbati – se poi Grassi sarà eletto in Emilia-Romagna, dico subito a titolo personale che non mi rappresenta di certo. Mi auguro a breve che ci sia una smentita o una parvenza di giustificazione. In caso contrario o fa un passo indietro, o Idv uscirà dal comitato provinciale a sostegno della Lista Ingroia, che si richiama a una rivoluzione civile, per l’appunto”.
In serata Claudio Grassi ha replicato: “Non credevo che partecipare ad un funerale di una persona che conoscevo potesse creare un caso politico. Vi ho partecipato –  come vi hanno partecipato tanti dei presenti – pur non condividendo nulla di quanto ha fatto Prospero Gallinari. Penso che quando si conosce una persona, anche se non se ne condividono le idee e ciò che ha fatto nella vita, nel momento in cui muore sia un atto di umanità partecipare ad un funerale. Così è stato per me”.
Dura la replica di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: “Trovo incredibile – e frutto di un fraintendimento – che la partecipazione di Claudio Grassi, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, al funerale di Prospero Gallinari, determini una polemica politica. Grassi è di Reggio Emilia come Gallinari e si conoscevano da sempre. Nella politica e nella vita hanno fatto scelte opposte: Grassi il PCI, Gallinari le BR. La condanna di Grassi del terrorismo non sta rinchiusa solo nelle dichiarazioni verbali ma in una vita passata a costruire ed organizzare lotte e partecipazione democratica alla luce del sole, nel PCI e poi in Rifondazione Comunista. Il contrario del terrorismo. Ma Grassi non è solo un dirigente politico è anche una persona che ha conosciuto Gallinari e ha quindi scelto di partecipare al suo funerale. Questa partecipazione è una testimonianza della sua umanità e in nessun modo può essere confusa con altro. Un tempo si diceva “riposa in pace”, nella consapevolezza che almeno di fronte alla morte le polemiche dovevano – almeno per un minuto – cessare. Voglio sperare che questo briciolo di umanità possa resistere ancora oggi e si chiuda qui una polemica che non ha alcun fondamento”.

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3 Commenti


  • Leonardo Pavarelli

    Soltanto i fascisti anche da morti NON sono come gli altri……ciao Prospero


  • Diego

    Si ma basta con questa storia che c’era qualcuno/qualcosa dietro le BR! E’ un falso storico che vuole “esorcizzare” un’esperienza che -al di là di quello che se ne può pensare- E’ ESISTITA ed era pure piuttosto radicata. Gli infiltrati c’erano come in mille altre organizzazioni. Anziché esorcizzare bisognerebbe studiare quelle esperienze.


  • Alfredo

    L’esponente del partito di Masaniello (Idv),bene farebbe a stare zitta e si vergognasse casomai per l’ex esponente del Msi capolista in Scilia del suo movimentino.

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