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12 maggio: la Questura vieta il corteo? In piazza lo stesso


Da sempre il 12 maggio Roma ricorda Giorgiana Masi, la diciannovenne assassinata lo stesso giorno del 1977 a Ponte Garibaldi dalle squadre speciali dell’allora ministro dell’Interno dell’epoca, il famigerato Francesco Cossiga. Un omicidio di Stato in piena regola, avvenuto durante una manifestazione che scelse di contravvenire ai divieti imposti dal governo di ‘solidarietà nazionale’ guidato da Giulio Andreotti con la collaborazione del Partito Comunista Italiano.
Ma da due anni, approfittando che al Campidoglio siede Gianni Alemanno, le organizzazioni neofasciste e il variegato arcipelago delle associazioni ‘pro life’, estensione del Vaticano e dei suoi interessi economici e politici, hanno organizzato in questa giornata una marcia della vita che si scaglia senza distinzioni contro aborto e coppie omosessuali, diritti delle donne e fecondazione assistita.
Dopo la gazzarra dello scorso anno – alcune attiviste che tentavano di contestare fascisti e integralisti cattolici furono offese e chiamate ‘puttane’ dai bigotti accompagnati dal primo cittadino – quest’anno la Questura ha deciso che a Roma, il 12 maggio, non si può svolgere altra manifestazione che quella convocata dall’estrema destra. Vietando l’altra manifestazione, quella convocata dai gruppi femministi e della sinistra per commemorare appunto Giorgiana Masi e protestare contro l’iniziativa ‘pro life’ che trasuda odio e intolleranza con la complicità delle autorità politiche e di pubblica sicurezza. E che quest’anno si configura come una manifestazione elettorale ad uso e consumo della propaganda di Gianni Alemanno. La Questura non solo ha vietato il corteo contro il femminicidio e la ‘Marcia per la vita’, ma anche qualsiasi altra iniziativa nel centro di Roma che si tenga in luoghi adiacenti al percorso della processione degli integralisti cattolici. Che sfileranno a partire dalle 9,30 dal Colosseo a Castel Sant’Angelo.
Ma i collettivi e le organizzazioni promotrici dell’iniziativa del 12 maggio hanno denunciato e respinto il divieto ed hanno confermato il corteo, che partirà alle 9 da Piazza Campo de’ Fiori, nel centro della capitale. Alle 12 di domenica invece l’appuntamento è alla lapide per Giorgiana su Ponte Garibaldi.

Di seguito un comunicato sulla mobilitazione di domenica:

“Per due anni la marcia per la vita, indetta dall’oltranzismo cattolico, è stata contestata con azioni dimostrative che rivendicavano l’autodeterminazione di donne e soggettività l.g.b.t.q.i.

Questa volta hanno scelto il giorno sbagliato!

Il 12 maggio Roma ricorda Giorgiana Masi, assassinata nel 1977 a 19 anni, dalle squadre speciali dell’allora ministro dell’Interno Francesco Kossiga durante il corteo che, sfidando il divieto a manifestare, celebrava il terzo anno dalla vittoria referendaria sul divorzio .

Non accettiamo la provocazione di chi usa i bambini e la retorica della famiglia per legittimare politiche, azioni e discorsi che attaccano le nostre libertà e le nostre vite.

Si tratta di bigotti che, nascondendosi dietro i “sani” valori della famiglia appoggiano di fatto la violenza contro chi differisce dal loro modello.

E’ ora che il familismo smetta di essere un modello per le politiche sociali. E’ ora di riconoscere e rivendicare il diritto ad essere persone libere, persone che scelgono con chi avere relazioni, se e quando avere figli/e.

Lo scopo delle nostre vite non è formare l’ipocrita famiglia cattolica: una struttura utile solo a costruire ruoli, egemonie e a far sentire in colpa le donne che vogliono sottrarsi a situazioni di violenza, fino alle estreme conseguenze.

Non autorizzeremo a parlare di vita chi marcia scortato da fascisti, portatori della cultura mortifera della sopraffazione ed esecutori materiali di aggressioni e violente campagne discriminatorie. Rifiutiamo l’iconografia antiabortista imposta del fanatismo cattolico come rifiutiamo i dogmi di qualsiasi fondamentalismo religioso, non siamo asservit* alla loro guerra santa.

La Roma antifascista e antisessista il 12 maggio non permetterà che la memoria di Giorgiana Masi venga calpestata.

La storia non si riscrive. Non torniamo indietro sui diritti conquistati, anzi incalziamo!

Giorgiana è viva, un’idea non muore mai.

Domenica, ore 9, Corteo da Piazza Campo de’ Fiori

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