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Il raduno neonazi in Lombardia cambia sede

Annunciano grandi raduni internazionali, ma spesso le loro kermesse si riducono a tristi iniziative per pochi intimi. Questa volta i network dell’estrema destra avevano annunciato una tre giorni neofascista a Milano, dal 12 al 14 settembre, con la partecipazione di gruppi di estrema destra provenienti da ogni dove. Scatenando la rabbia e la protesta di una gran quantità di associazioni e gruppi antifascisti, che si sono mobilitati immediatamente nonostante il periodo estivo chiedendo alle istituzioni di evitare l’affronto al capoluogo lombardo.

Alla fine, dopo giorni di polemiche, denunce e pressioni, pare che gli organizzatori abbiano deciso di spostare il loro ‘evento’ a Como, o forse a Monza o a Seregno, non si sa. Pare che i problemi logistici e organizzativi per i gruppi neofascisti promotori dell’iniziativa, in particolare Forza Nuova, non siano stati pochi, a partire dal ripensamento di alcuni proprietari di spazi che prima li avevano concessi e dopo l’inizio delle polemiche hanno ritirato la loro disponibilità. Segno inequivocabile che la mobilitazione antifascista serve. Per ora i fascisti utilizzano la formula ‘Milano Nord’ per non ammettere di aver rinunciato al capoluogo lombardo e aver ripiegato sulla provincia, ma il luogo esatto del cosiddetto ‘Festival Boreal’ con la presenza di estremisti di destra provenienti da vari paesi del continente si saprà solo all’ultimo momento, l’11 settembre. Il cambiamento di sede, per alcuni, non è sufficiente, e continua quindi la mobilitazione di chi continua a chiedere alle autorità di pubblica sicurezza di proibire del tutto il raduno neonazista, richiamando l’applicazione delle leggi che vietano la ricostituzione del disciolto partito fascista e la propaganda razzista. Fuori dal coro il costituzionalista Valerio Onida, candidato alle primarie del centrosinistra milanese nel 2010, secondo il quale «La libertà di riunione è un valore garantito dalla Costituzione».

Oltre a Forza Nuova, al rave neonazi dovrebbero partecipare il British National Party britannico, i polacchi di Modziet Wszechpolska e Ruch Narodowy, gli spagnoli di Democracia Nacional, i francesi di Renoveau Francais, gli ungheresi di Jobbik ed altri ancora. In programma dibattiti contro i matrimoni gay, i diritti degli immigrati e la ‘follia dello Ius Soli’ e la guerra contro la Siria. E con il solito contorno di band nazirock o “identitarie”, come preferiscono chiamarle a destra, dai nomi inequivocabili: Legittima Offesa, Hobbit, Nordica, Testudo.

 

Da capire ora se l’Anpi e altre realtà – Comunità Ebraica compresa – manterranno la “grande manifestazione democratica e antifascista” che era stata annunciata nel caso in cui il raduno neonazi si fosse svolto a Milano. 

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