L’aula del Senato oggi ha confermato la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, respingendo ben nove ordini del giorno contrari presentati dai suoi sostenitori. E’ una uscita dalla vita parlamentare (e forse dalla vita politica) dovuta all’applicazione della legge Severino – approvata durante il governo Monti di cui faceva parte anche il PdL di Berlusconi – che è stata attuata dopo la sentenza che ha condannato Berlusconi in via definitiva per frode fiscale a quattro anni di reclusione e all’interdizione (per un tempo da definire) dai pubblici uffici.
Il voto di oggi mette fine alla vita parlamentare di Berlusconi (per quello di leader politico della risuscitata Forza Italia forse bisognerà attendere ancora un pò). La sua presena in Paralento data dal 1994, con l’ormai famosa “discesa in campo per dare all’Italia un ‘sogno liberale e renderla libera ‘dai comunisti”. Berlusconi è stato tre volte presidente del Consiglio. Nel suo percorso politico ha sdoganato i fascisti dell’ex Msi (poi Alleanza Nazionale, guidata da Gianfranco Fini) portandoli nel governo, ha riciclato pezzi del frantumato Psi e della Dc (i settori più anticomunisti) ma ha anche “dicorato” i suoi principali alleati come Casini, l’alleato co-fondatore del Pdl Gianfranco Fini e adesso l’ex delfino Angelino Alfano.
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