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Il pilota automatico passa al bombardamento

La minaccia da cui occorre guardarsi – e se possibile da sventare con forza – è quella contenuta nell’ultimo passaggio dell’intervento di ieri del presidente della Bce Mario Draghi: “Per i Paesi dell’Eurozona è arrivato il momento di cedere sovranità all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”. Tradotto significa che i paesi aderenti all’Eurozona che non sono in grado di fare da soli le “riforme strutturali” (ovvero sul lavoro, il welfare, etc), lascino gestire le terapie d’urto direttamente ai tecnocrati di Bruxelles e Francoforte.

Al termine di una lunga disamina della situazione economica nell’Eurozona – dove la crescita non si manifesta nonostante le iniezioni di liquidità consegnate alle banche – l’attuale presidente della Bce ha scelto ancora una volta la prima metà di agosto per mettere sul tavolo le pesanti minacce ed ipoteche che derivano dall’adesione all’Unione Europea ed in particolare all’Eurozona. Lo aveva fatto da presidente della Bce “in pectore” il 5 agosto del 2011 con una lettera firmata insieme al presidente uscente Trichet. Era stato l’antipasto per mettere alla porta il governo Berlusconi e sostituirlo con Monti (l’aperitivo era stato già preparato due mesi prima da Napolitano).

Ma nella relazione di Draghi c’è anche un altro aspetto inquietante. A preoccupare infatti la Bce sono anche le tensioni con la Russia (e quelle in Libia, Siria, Iraq, Palestina) che possono penalizzare la ripresa dell’Eurozona. In particolare pesano gli effetti delle suicide sanzioni e tensioni con la Russia per la situazione in Ucraina. Nei confronti di Mosca sono già scattate sanzioni da parte degli Usa e della Ue, e adesso è arrivata la ritorsione di Mosca con il contro-embargo sui prodotti agroalimentari provenienti dai paesi europei e dagli Stati Uniti. Per l’Italia si calcola un danno economico per circa 700 milioni di euro (sette volte di più di quanto scritto oggi da alcuni giornali).

Anche in questo caso sta agendo un “pilota automatico”, che sembra però avere la cabina di regia più a Washington che a Bruxelles. Hanno una logica da kamikaze, ma alle brutte loro si getteranno con il paracadute, ai passeggeri questa possibilità viene invece preclusa.

A questo punto l’uscita dall’Unione Europea e dalla Nato appaiono sicuramente “alternative del diavolo” ma almeno sono alternative che potrebbero andare in direzione diversa dal baratro di miseria e guerra nel quale ci stanno trascinando i “piloti automatici”.

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