Il Senato ha approvato un testo della legge elettorale denominata “Italikum” che neppure i senatori conoscono in quanto in un emendamento riassuntivo sono state proposte modifiche non passate attraverso il dibattito in commissione e poi in aula.
L’ennesima violazione delle regole della più elementare democrazia parlamentare si è verificata nel segno della continuità nel comportamento di questo governo e strettamente connesso a una nuova maggioranza comprendente Forza Italia.
Una nuova maggioranza anch’essa formatasi per via extraparlamentare e per coprire interessi inconfessabili ma neppure tanto misteriosi.
Il nuovo testo presenta elementi di chiara incostituzionalità: capilista bloccati, premio di maggioranza (attraverso il ballottaggio) senza definizione di una soglia minima di partecipazione come invece avviene in Francia patria del doppio turno, tanto per fare degli esempi.
Soprattutto però questa legge elettorale sancisce la fuoriuscita dal regime di democrazia parlamentare sancito dalla Costituzione Repubblicana: il premio di maggioranza assegnato attraverso il ballottaggio corrisponde, infatti, al superamento del voto di fiducia.
In pratica la sola Camera abilitata a questa funzione dopo il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” eserciterà semplicemente una funzione di ratifica: così surrettiziamente, senza modificare il testo della suprema Carta, avremo una sorta di elezione diretta del Presidente del Consiglio con i gruppi parlamentari eletti in contemporanea con un premio assolutamente esagerato di qualche milione di voti: in questo modo, tra l’altro, elettori di un partito si troveranno a eleggere parlamentari di un’altra formazione, quella che appunto conseguirà il premio.
Sussistono quindi, e sono facilmente individuabili, elementi d’incostituzionalità e insieme di vera e propria sopraffazione politica: un quadro anti-democratico che si svilupperà, con ogni probabilità, all’interno di uno scenario di ulteriore allontanamento dei cittadini dall’esercizio del voto con un’astensione ormai valutata stabilmente attorno al 40%.
Si tratta di una condizione grave di attacco alla democrazia al riguardo della quale appare del tutto al di sotto l’opposizione portata avanti in Parlamento ma soprattutto nel Paese.
E’ questo il punto al quale intendiamo richiamare l’attenzione di tutti: serve una forte mobilitazione sociale, occorre recuperare il senso della politica verso i cittadini. L’opposizione deve mostrarsi per intero senza remore o paure di sorta.
Occorre far suonare forte e chiaro un “NO” secco nelle piazze, nei luoghi di lavoro, in tutte le sedi possibili di aggregazione sociale e politica.
Ci stanno sfuggendo di mano pezzo importanti di democrazia e il regime si sta consolidando: è necessaria l’opposizione prima che sia davvero troppo tardi.
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