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Roma. Fermate il bilancio antisociale del Comune

“Il bilancio comunale serve solo a Mafia Capitale”. Lo slogan delle maestre delle scuole materne comunali dà in qualche modo la cifra della manifestazione di ieri che dal Colosseo ha sfilato fino a piazza del Campidoglio. Obiettivo dichiarato è quello di fermare l’approvazione del bilancio comunale di Roma Capitale che prevede tagli ai servizi, ai salari e agli investimenti per 300 milioni di euro solo quest’anno. In un’area metropolitana già stressata dai tagli degli anni precedenti imposti dal Patto di Stabilità, dalla voracità della Giunta Alemanno e dal malaffare tra apparati comunali, cooperative del terzo settore, fascisti e malavita, sarebbe un colpo di grazia che le esigenze popolari non possono e non vogliono accettare. La Giunta Marino, con l’avventurismo che la contraddistingue, vorrebbe addirittura ridurre in due anni il piano di rientro dei debiti previsto in tre con una accelerazione che sta provocando rabbia e conflitti crescenti sia tra i lavoratori comunali che nei territori.

Il corteo ha visto soprattutto l’impegno della Usb dei lavoratori comunali, della città metropolitana, delle aziende municipalizzate e delle cooperative sociali (in piazza anche gli operatori della cooperativa 29 giugno finita nell’inchiesta su Mafia Capitale). Ma anche dei Comitati per l’Acqua Pubblica che denunciano l’escalation nella privatizzazione dell’Acea nonostante l’esito del referendum popolare. C’erano poi i lavoratori della Multiservizi (i moderni schiavi nei servizi), della Farmacap e gli inquilini delle case popolari e comunali in svendita. Presenti nel corteo anche soggetti politici come Ross@ e Prc.

Il corteo giunto in Campidoglio ha organizzato la delegazione per l’incontro con gli esponenti del Consiglio Comunale e della Giunta, una delegazione rappresentativa di tutte le realtà presenti alla manifestazione. Ma dal Campidoglio è venuto il diktat: “Solo quattro persone” e a quel punto gli è stato replicato o tutti o nessuno perchè la situazione è di emergenza e non consente chiacchierate di normale amministrazione, dunque la delegazione non è salita.

Ci si prepara ad una Primavera di mobilitazione in tutti i settori messi a rischio dal bilancio lacrime e sangue, una mazzata antisociale sulla città e i suoi abitanti, mentre Marino annuncia trionfante che “la città è pronta ad ospistare il Giubileo straordinario del 2016”. Un giro per le strade di Roma, nei suoi quartieri o nei luoghi di lavoro mostra una realtà ben diversa.E’ questo uno dei motivi per i quali anche nel corteo di ieri si è tornati a chiedere le dimissioni della giunta comunale.

Si ha la netta impressione che lo shock dell’inchiesta su Mafia Capitale sia stato utilizzato per consentire alla Giunta Marino di funzionare da foglia di fico e di rimanere in sella, ma solo a patto di realizzare misure antipopolari che consegnino completamente tutta la vita economica e sociale della città nelle mani del Mondo di Sopra. Un mondo questo che non coincide più con i vecchi palazzinari e faccendieri ma con i grandi gruppi e le multinazionali (ma che include anche le grandi filiere del terzo settore), che da tempo progettano “come mettere a valore una metropoli” come Roma (o anche la Milano dell’Expo), in base a interessi esclusivamente privati, senza più scomodi intermediari nè, tantomeno, tenendo in conto le esigenze popolari e dei lavoratori. A questo cambio di passo sarà dedicato il primo forum metropolitano promosso da Ross@, sabato 28 marzo a Tor Bella Monaca, in quella periferia rabbiosa e incattivita destinata a pagare i prezzi più pesanti di questo inaccettabile ordine di priorità.

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