Chi semina odio raccoglie giustamente disprezzo. E non si capisce davvero perché individui del genere debbano scorazzare attraverso l’Italia che odiano protetti dalla polizia. Guarda il video su quanto accaduto oggi a Foggia
Il leader della Lega era atteso stamattina a Foggia per un incontro elettorale, ma invece delle folle plaudenti che continua a racontare di voler incontrare, si è trovato di fronte un presidio di massa che gli ha lanciato contro frutta e ortaggi, e persino banane (un omaggio al vecchio ordinovista Borghezio, forse), oltre al grido “via il fascista!”.
Ma insieme a Salvini c’erano anche i fascisti di Casa Pound che da tempo si sono collocati strutturalmente sulla scia del leader fascioleghista. Guarda il video sui fascisti a Foggia
La polizia di scorta all’uomo con la più vasta dotazione di felpe della storia (ne esibisce una col nome della città che visita, immancabilmente “local” anche se aspira a un ruolo nazionale) ha esploso lacrimogeni per allontanare i manifestanti. Le cariche sono avvenute davanti all’albergo Cicolella.
Ma già nelle ore precedenti era stata Lecce ha dargli il benvenuto nella stessa maniera. Ieri a Lecce c irca 200 sono scese per strada a contestare Salvini, meno di un centinaio in sala ad ascoltarlo. Salvini, nella sua visita leccese ha partecipato ad una iniziativa a sostegno di Adriana Poli Bortone e del candidato Mauro Giordano. Ad attendere il leader leghista, duecento attivisti dei centri sociali, gruppi politici di sinistra e associazioni universitarie, si erano concentrate già a partire dal primo pomeriggio all’esterno dell’hotel Tiziano. Davanti e tutto intorno poliziotti in tenuta antisommossa a protezione del leader fascioleghista.
Evidentemente, i poteri che vorrebbero riconsegnare il Sud alle vecchie consorterie conservatrici non riescono proprio a trovare un personaggio più presentabile. E devono inistere su costui.
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