Domenica scorsa tra Perugia e Assisi non si è snocciolata la solita marcia dei pacifisti ma una marcia su un contenuto decisamente dirompente nel quadro politico italiano: il reddito per chi non ha lavoro.
Declinato in mille forme diverse (reddito di cittadinanza, reddito minimo, reddito sociale), il tema del reddito attraversa i movimenti sociali e qualche segmento del dibattito economico, ma la politica in tutte le sue sfaccettature lo ha espulso o tenuto lontano dall’agenda in tutte le maniere. Anche quando alla Camera sono state presentate proposte di legge sostenutte da migliaia di firme. Occorre dunque riconoscere il merito al M5S di aver rimesso nell’agenda politica la questione del reddito. Soprattutto di averlo fatto in una fase in cui la disoccupazione di massa rischia di diventare strutturale, gli ammortizzatori sociali storici perdono risorse e il fenomeno dei working poor (lavoratori poveri nonostante il lavoro) si va consolidando attraverso gli innumerevoli contratti capestro e l’abbassamento generalizzato del monte salari.
Domenica i sostenitori e gli aderenti del M5S hanno sfilato in migliaia (50mila secondo gli organizzatori, 20mila secondo la polizia) da Perugia ad Assisi. La marcia organizzata dal Movimento 5 Stelle “non è per beneficenza, è una marcia per i diritti e la dignità delle persone. Per rimettere la persona al centro” ha affermato Beppe Grillo prima della partenza della marcia. Anche sul Jobs Act il giudizio è tranchant ma veritiero “Era pià tutelato uno schiavo dell’800 rispetto a un lavoratore adesso”. “Abbiamo un sistema economico agonizzante. Cerchiamo di alleggerirlo per le persone. Voi tanto non ne parlate – ha continuato rivolgendosi ai numerosi giornalisti che lo assediavano – ma a noi bastano anche due trafiletti in fondo”. Ma è proprio su questo che Grillo si sbagliava. Infatti il sistema dei “masso-media” (ossia i media gestiti organicamente dai massoni al governo) non ha dedicato due trafiletti alla marcia per il reddito ma ha completamente spostato l’attenzione ampliando oltre misura la battuta sulle mammografie e l’ex ministro Veronesi. Dato il segnale tutti – la politica in testa – si sono messi a twittare e commentare sulle mammografie piuttosto che dire come la pensano sulla questione del reddito che era al centro dell’iniziativa. Un opera di distrazione di massa sistematica e scientifica.
La comunicazione ufficiale infatti cosa ci dice? Che sono aumentati i lavoratori con contratto a tempo indeterminato grazie al Jobs Act varato dal governo Renzi. E questi vorrebbero dare un reddito ai disoccupati? Ma che vadano a lavorare, anche gratis magari, come sta avvenendo all’Expo di Milano.
Alcune proposte sul reddito sociale:
La proposta originaria sul reddito sociale minimo
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