Si scoperchia, forse, il “verminaio” dei Punti Verde Qualità nella Capitale, che tanto volte abbiamo denunciato dalle pagine del nostro giornale segnalandolo anche a a chi conduce le indagini su Mafia-Capitale. “A leggere quelle carte viene solo da piangere. Abbiamo trovato atti falsi che abbiamo rimesso alla procura, determine che portano la stessa data e la stessa firma ma contenuti diversi, carte sparite. Era una situazione folle”. Il giudizio dell’assessore alla Legalità Alfonso Sabella a margine della presentazione dell’operazione del Comune sui Punti verde qualità appare sconsolante e sconsolato. A chi gli chiede se il Comune recupererà i fondi persi – trattasi di circa 220 milioni di mutui erogati dal Comune che ne era garante presso le banche – lo stesso assessore Sabella appare scettico: “Con la Giunta Alemanno le fideiussioni, al 95% di copertura dei mutui, sono arrivate a 220 milioni di euro totali. Credo che difficilmente riusciremo a recuperarli. Stiamo lavorando per far accollare il danno una parte agli amministratori infedeli e una parte alle banche che hanno contribuito a determinarlo sia pure con responsabilità inferiori a quelle che ha la macchina amministrativa. Qualcosa proveremo a recuperare anche dai concessionari, ma mi sembra difficile”, ha affermato Sabella. “Abbiamo avuto già diversi incontri con le due banche coinvolte, l’Istituto per il credito sportivo e la Banca di credito cooperativo di Roma, per contrattare la riduzione debito e allungare i tempi di restituzione”.
Indicativo anche un altro passaggio dell’assessore Sabella, quando afferma che “L’amministrazione, nel caso dei Punti verde qualità, si è autotruffata perché non credo che nessuno non fosse consapevole del business che c’era dietro un’operazione come questa”. Lo ha detto l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella a margine della presentazione in Campidoglio sul nuovo piano sui Punti verde. “Temo che di situazioni come queste ce ne siano altre – ha aggiunto Sabella -. Qualcosa del genere c’e’ sugli impianti sportivi, ma questa dei punti verde è una delle più clamorose in cui mi sono imbattuto fino ad oggi. Comunque entro l’anno dovremmo riuscire a ripristinare la legalità mentre per risolvere l’intero problema ci vorranno molti anni”.
I Punti Verde Qualità al momento esistenti sono 11 strutture sportive che dal 1995, con la prima giunta Rutelli, furono avviate al credito agevolato con l’istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito Cooperativo perché fossero gestite da soggetti privati ed aperti ai cittadini. Roma Capitale, per questo, si è fatta carico di onerose fideiussioni con le banche che i concessionari non hanno mai onorato, per oltre 220 milioni di euro.
Una decisione della giunta comunale approvata venerdì 31 luglio a firma degli assessori Cattoi, Sabella, Marino, Marinelli e dell’ex assessore Masini, ha stabilito che il dipartimento Patrimonio del Campidoglio, con l’ausilio della polizia Locale di Roma Capitale, ne rientra in possesso. Le strutture Pvq in oggetto sono quelle di Ponte di Nona, San Basilio-Nomentano, Tiburtina sud,Torraccia, Parco Feronia, Parco Spinaceto, Spinaceto Sud, Parco della Madonnetta, Oletta, Olgiata, Prati della Bufalotta Molte strutture nate come Punti Verdi Qualità non sono mai state completate, altre invece sono state destinate ad altro scopo, come sale slot (vedi Ponte di Nona).
Sarà bene che nel processo di riacquisizione, indagine e riutilizzo dei Pvq, la giunta comunale si confronti seriamente anche con i comitati territoriali che in questi anni hanno denunciato sistematicamente la truffa dei Punti Verde Qualità. Anche in questo caso la legalità potrebbe non bastare ad avviare una vera controtendenza nella gestione dei servizi pubblici e delle esigenze popolari.
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