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L’Aquila caccia Renzi, la polizia carica

La popolarità si misura stando in mezzo al popolo, non certo agli “eventi” di Comunione e Liberazione (la cui guest star è sempre stata Giulio Andreotti).

E a L’Aquila Renzi ha potuto misurare l’impopolarità reale che gli sta montando addosso. Oddio, lui nella città terremotata e non ancora ricostruita ha rinunciato ad andarci quando ha saputo che una nutrita manifestazione di abitanti lo stava aspettando per contestarlo.

Orrore! deve aver pensato.. Ti figuri che figura faccio se mi inquadrano sotto un lancio di pernacchie?

Così lui è rimasto lontano dall’Abruzzo (non gli riesce troppo difficile, pare), ma per vendicarsi ha scatenato la polizia. Che ha caricato senza alcuna provocazione e senza che nessuno indossasse cappucci neri.

Al grido di «L’Aquila libera» era presente anche un gruppo di rappresentanti dei comitati che si oppongono alle trivellazioni in Adriatico, nella zona di Ombrina. 

Il resoconto fatto dai compagni di Ross@ L’Aquila

Come in altre occasioni Renzi scappa. A nulla è servita la pagina comprata presso “Il Corriere dello Zar”. Anche qui in un città martoriata polverizzato e dispersa il guitto di Pontassieve ha trovato la contestazione che merita. Militanti di No Ombrone No Biomasse No al metano dotto che dovrebbe sventare parte dell’Abruzzo centro montano hanno contestato duramente il presidente del consiglio la giunta regionale e il Sindaco dell’Aquila. Il sindaco che è uno dei principali responsabili della lentezza con cui si sta affrontando il nodo della ricostruzione. Accettando il patto di stabilità ha in pratica messo un ulteriore nodo al collo sulla città e sulle frazioni limitrofe. Cercano di uscire dalla loro crisi ripercorrendo strade già viste. Soldi pubblici da redistribuire a amici legati al PD. Ripropongono in tal senso aggressioni alla montagna del Gran Sasso con progetti di improponibili impianti sciistici. Una contestazione veemente che ha visto saldarsi contenuti locali con slogan legati alle sue politiche sul lavoro e sulla precarietà. Vista la mala parata il giovane rottamare ha disertato l’incontro nella sede centrale del Comune per rifugiarsi presso la sede dell’Istituto di Fisica del laboratorio del Gran Sasso nella Villa Comunale. L’ingresso in via del tutto di nascosto e per un bugicattolo su una stradina nascosta. Momenti di tensione quando il corteo ha tentato di forzare un un posto di blocco nei pressi di San Bernardino. Il potere non ammette contestazione plateale. Meglio circoscrivere.Cosi subito è partita una carica e un compagno di rifondazione è stato letteralmente manganellate. In conpenso una giornata positiva che ha messo in evidenza la lontananza tra questo sistema è il paese reale.Tuttavia risulta evidente la frammentazione delle lotte e la mancanza di prospettive comuni e concrete

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