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Napoli, mercoledì corteo contro il sacco di Bagnoli e il governo Renzi

Il presidente del Consiglio ha annunciato che sarà a Napoli il 6 aprile, per partecipare alla cabina di regia su Bagnoli. Dopo anni di visite proclamate e disdette, conscio dell’insofferenza sociale dimostratagli dall’ampia parte di città colpita dalle politiche neoliberiste del suo governo, Renzi pensa di avere finalmente l’occasione per presentarsi come salvatore della patria. Sfruttando la recente sentenza del TAR che ha bocciato il ricorso di Comune di Napoli e comitati cittadini contro il commissariamento governativo di Bagnoli, millantando investimenti internazionali in un meridione devastato dalla crisi, Renzi vuole accreditarsi con piglio berlusconiano come “l’uomo del fare” che realizzerà la disattesa opera di riqualificazione dell’area ovest e rilancerà l’economia del Mezzogiorno.

I suoi obiettivi sono chiari quanto l’inconsistenza delle sue promesse: da un lato emarginare comitati cittadini ed amministrazione comunale, che si oppongono all’articolo 33 dello Sblocca Italia criticando l’esproprio decisionale imposto alla città ed i contenuti affaristici ad esso sottesi; dall’altro accreditarsi presso l’imprenditoria speculativa locale che, costruttori in testa, vuole cementificare e privatizzare l’ultimo litorale libero della città. Per questo irrompe a gamba tesa nella campagna elettorale, puntellando con la sua figura un partito democratico ormai putrescente, guidato da figure impresentabili come Valente e Bassolino, squassato da faide interne, corruzione e polemiche, unito solo dalla contrapposizione all’amministrazione De Magistris e la volontà di riconquistare il potere perso cinque anni fa. Quotidiani locali ed ambienti conservatori cittadini gli tirano la volata, ansiosi di terminare la “anomalia Napoli”, dove ad un’amministrazione comunale debole e contraddittoria ma comunque disallineata con i diktat neoliberisti targati Unione Europea, fa riscontro un vivace tessuto di movimenti cittadini impegnati con decisione sui territori nella difesa e promozione dei diritti politici, civili e sociali.

Tutto ciò va spazzato via nell’ottica di Renzi, e con esso ogni prospettiva di costruire forme di controllo democratico sui processi decisionali cittadini. Il governo Renzi vuole imporci una democrazia limitata, un’economia fondata sulla precarietà lavorativa e la privatizzazione di beni e servizi pubblici, un ambiente di vita compromesso dallo sfruttamento delle risorse naturali, del lavoro e della salute umana. Bagnoli è un tassello strategico dell’attacco generale che questo esecutivo, in linea con i suoi predecessori, porta avanti da due anni a democrazia, ambiente, lavoro e diritti sociali. Non a caso il commissariamento dell’area è inserito organicamente nel decreto SbloccaItalia, la cui natura ferocemente affaristica emerge chiaramente dalle intercettazioni del ministro Guidi nell’ambito dell’inchiesta della magistratura di Potenza sulla concessione petrolifera di Tempa Rossa.

Dalla Buona Scuola al Job Act, dalla riforma costituzionale ai provvedimenti per privatizzare acqua e beni pubblici, il governo Renzi promuove il modello di sviluppo senza progresso dell’Expo e dalla TAV, dove mafie e poteri forti saccheggiano il territorio col sostegno finanziario e logistico dei pubblici poteri. Politiche economiche calate dall’alto che in tutta Europa muovono guerra alle condizioni di vita della maggioranza della popolazione, talvolta con forti opposizioni come sta avvenendo nelle ultime settimane in Francia con la rivolta contro la nuova legge sul mercato del lavoro, analoga al Job Act italiano.

Come realtà di base cittadine abbiamo contrastato da subito l’operazione del Governo, con assemblee, iniziative giudiziarie, manifestazioni, occupazioni ed altre azioni di lotta; accompagnando gli atti di resistenza con proposte per una trasformazione urbana fondata su diritti sociali, salute, ambiente, lavoro dignitoso, qualità della vita. Per questo sentiamo di doverci mobilitare contro l’operato di Renzi, non solo contestando la sua presenza alla cabina di regia per Bagnoli, ma costruendo una grande assemblea cittadina; un luogo pubblico dove confrontarci con tutti coloro – cittadini, associazioni, comitati, movimenti, sindacati – che credono necessario organizzare dal basso un progetto alternativo di città, fondato sul protagonismo sociale e la partecipazione attiva ai processi decisionali; un’esigenza tanto più forte alla luce della stagione di lotte in corso che vede tante iniziative (referendum sulle trivellazioni e sulla riforma costituzionale, mobilitazioni contro la guerra, per la difesa del lavoro, dei diritti civili, dei beni comuni) capaci, se coordinate in un progetto comune, di determinare quella massa critica necessaria ad avviare una trasformazione reale del paese e della nostra città.

Mercoledì 6 aprile

alle 11.00, in piazza Dante

Manifestazione contro la presenza di Renzi a Napoli e la cabina di regia su Bagnoli

alle 16.00, presso la Galleria Umberto I di Napoli

Assemblea cittadina per costruire un’alternativa alle politiche del governo Renzi

#BagnoliLibera dal commissariamento!

Respingiamo il sacco di Bagnoli e le politiche neoliberiste del governo Renzi!

Riprendiamoci la democrazia nella nostra città e nel paese!

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