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Napoli. Espropri e sfratti a Coroglio per la speculazione renziana su Bagnoli

“Nemmeno un centimetro di cemento in più” aveva giurato il leader più menzognero del presente. Neanche il tempo di ripartitre da Napoli, dopo aver incitato il “commissario” per Bagnoli, Salvo Nastasi, e cercato di rianimare la candidatura appassita di Valeria Valente, ed ecco partire una raffica di sfratti nella zona di Coroglio.

Tutto ufficiale, nessuna “voce” spara ad arte da qualche “gufo”. E’ infatti Il Mattino, organo locale di prorprietà dell’immobiliarista Caltagirone (ma deve essere solo una sfortunata coincidenza…), a rendere noto che pubblica un’intera paginadi “comunicazione istituzionale a pagamento” dove si annuncia, tra l’altro, l’esproprio delle case di Coroglio. Si tratta di un antico borgo marinaro, casualmente a circa 200 metri dalla fabbrica Cementir, altrettanto casualmentedi proprietà dello stesso Caltagirone. Parliamo di case di proprietà privata, esercizi commerciali, ecc. Il quotidiano dell’immobiliarista non esita a pubblicare i tutti i nomi di chi, secondo Renzi e i poteri che lo tengono in piedi, se ne deve andare per dare spazio ad alberghi, bar e “parchi verdi”.

mattino-su-espropriSi tratta complessivamente di 200-230 abitazioni, abitati al momento da circa 1000 persone. Parte immediatamente la mobilitazione, si apre una pagina fb (Coroglio non si tocca), Il tono è chiaro fin dalle prime battute raccolte da Identità insorgenti tra gli abitanti che rischiano di finire per strada: “Noi non ce ne andiamo, sia chiaro: abbiamo la convocazione giovedi in prefettura di Invitalia per parlare dell’esproprio e venerdi in chiesa a Coroglio alle ore 18 abbiamo una riunione con tutti i cittadini di Coroglio e Bagnoli. Faremo resistenza”.

Il piano renziano è completamente diverso da quelli fin qui proposti: “il piano di allora prevedeva che le case sarebbero state ripristinate e non abbattute. Invece con Renzi è tutto cambiato: si parla di espropri e abbattimenti”.

 

 

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