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Napoli. La piddina Valente “sgradita” alla piazza del 25 aprile

E’ veramente impudente l’atteggiamento della signora, Valeria Valente, candidata del PD a Sindaco di Napoli.

Onestamente non sappiamo se è completamente sprovveduta o – dopo l’incredibile gaffe politica ed istituzionale di ieri, dove era presente, non avendone alcun titolo, ad un vertice ufficiale con Renzi e De Luca alla Prefettura – ha tentato la carta della provocazione sfidando, con la sua presenza, i manifestanti al corteo che ricordava la resistenza antifascista.

Non ci arrovelleremo su simile rompicapo ma apprezziamo – anzi rivendichiamo pienamente – il diffuso moto di rabbia e di sdegno che ha accolto la Valente al momento del suo tentativo di fare passerella pubblicitaria tra le fila del corteo del 25 aprile.

Del resto – ed è cronaca di questi ultimi tempi nella città partenopea – non ci sembra che il suo partito, a cominciare dal suo capo, Matteo Renzi, apprezzi la dialettica e la discussione pubblica.

In circa 15 giorni sono volate manganellate, lacrimogeni e veri e propri sequestri di persone ad opera della polizia, ogni volta che i movimenti di lotta hanno provato a contestare politicamente le demagogiche calate di Renzi a Napoli o quando, come è accaduto alla Stazione Marittima, alcuni manifestanti hanno tentato di aprire uno striscione ad una convention del PD presente la Ministra Maria Elena Boschi.

Del resto, anche durante la campagna per le primarie, sono piovute botte (anche queste filmate e documentate con tanto di nomi e cognomi dei mazzieri del PD) ad opera dei sostenitori di Bassolino contro i 5 licenziati Fiat che, vestiti da Pulcinella, urlavano alcuni slogan all’esterno del teatro dove Don Antonio Bassolino arringava la sua pletora di sostenitori.

E’ stato, dunque, un buon segnale di reattività politica quello espresso dalla piazza napoletana la quale – pur registrando un articolazione di discussione e di posizioni su vari punti programmatici al centro delle iniziative dei movimenti – ha saputo, collettivamente, segnare un risultato politico qualitativo nel cacciare Valeria Valente dal corteo.

Nel contempo – almeno per quanto ci riguarda – non stupisce l’abituale comunicato di “dissociazione e condanna” espresso dall’onorevole Arturo Scotto, di Sinistra Ecologia e Libertà, o lo sbracciarsi, dietro il cordone di polizia, del Presidente della V Municipalità, Mario Coppeto, sempre aderente a SEL, i quali, forse inconsapevolmente, con una sorta di riflesso automatico accumulato in anni di relazione ed alleanza al Partito Democratico, hanno rinnovato la propria solidarietà con la Valente.

Tutta qui la cronaca di un episodio che – probabilmente – tentava di inquinare la giornata di mobilitazione antifascista del 25 aprile.

Una giornata che, a Napoli come altrove, ha posto, con chiarezza, il Partito Democratico nell’elenco degli avversari politici da sconfiggere sonoramente.

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