La sconfitta del #PD e dei partiti responsabili del disastro. Ora sbloccare per davvero Bagnoli! L’Assemblea Popolare di Bagnoli Libera è una comunità di uomini e donne in lotta che costruisce processi di protagonismo sociale, partecipazione, azione e decisione diretta sul territorio, persone con età e posizioni.
Uniti da cosa? a) dalla volontà di continuare a mobilitarsi come fatto in questi anni contro la situazione di Bagnoli ed in generale del territorio flegreo, le politiche di abbandono, sfruttamento, smantellamento di servizi, disoccupazione e precarietà sociale, saccheggio e devastazione della nostra terra, mascherate oggi dietro questo oramai più che illegittimo commissariamento di Bagnoli già più volte smascherato. b) dalla volontà di sperimentare forme nuove di organizzazione sociale che mettano in discussione il sistema istituzionale tradizionale, ribalti il processo di decisionalità dando voce e potere a chi voce non ha mai avuto, nella costruzione di una alternativa dal basso che parla di nuove forme di governo del territorio, una nuova economia e sviluppo di comunità: ambiente, vivibilità, lavoro, reddito, spazi, servizi sociali (sanità, scuola, trasporti) c) dal non riconoscimento classico e semplice del terreno istituzionale come campo di gioco per costruire nuovi organismi di decisione d) dall’ obiettivo di lavorare per la costruzione di nuovi organismi di decisionalità, l’autodeterminazione dei territori e delle comunità, l’esercizio di un controllo popolare reale, di democrazia diretta sui processi di governo e la battaglia generale contro il commissariamento di Bagnoli per un piano economico e sociale alternativo.
Nell’ultima assemblea in piazza che abbiamo convocato, a poche settimane dalle elezioni amministrative, nonostante la campagna elettorale, ribadimmo pubblicamente che come Assemblea Popolare non avevamo nostri candidati perché la nostra scelta è sempre stata un altra.
Abbiamo per questo motivo scelto di irrompere nel dibattito della campagna elettorale come modo per attraversare questa fase e abbiamo provato a farlo in termini di movimentazione sociale di piazza ed in termini di contenuti, problemi e questioni che riguardano direttamente i bisogni sociali: da settembre scorso con l’occupazione del Municipio e l’avvio del ciclo delle assemblee popolari, tavoli tematici su #sanità / #trasporti / #scuola / #spazi / #lavoro / #vivibilità, iniziative pubbliche, numerose mobilitazioni fino a quelle più importanti e recenti del 6 Aprile in cui “accogliemmo” Renzi come si doveva insieme ad altre esperienze cittadine fino all’invasione della aree ex-Italsider.
Passata questa fase è utile soffermarsi ugualmente e brevemente per capire l’esito delle amministrative, per alcuni motivi in particolare: a) Pur essendo rimasti fuori dalla campagna elettorale per i motivi sopra ricordati, non siamo rimasti indifferenti o in silenzio ma comunque ci siamo rivolti e confrontati, rispetto agli obiettivi e alla battaglia generale su Bagnoli, a tutti coloro i quali hanno orecchie per sentire e gambe per camminare con noi. b) Il risultato elettorale sia napoletano sia bagnolese, che ci piacca o meno, è in parte frutto di anni di lotte e del clima creato in città e sui territori. c) Pur considerando centrali e decisive in questa battaglia le nostre lotte e la nostra capacità di continuare a produrre movimentazione sociale e politica, la cornice politica che ne esce potrebbe fornirci opportunità, carte o comunque uno scenario diverso in cui agiamo come Assemblea Popolare per gli obiettivi che ci poniamo. d) Le elezioni, pur non essendo quel terreno di gioco di cui parlavamo prima, rappresentano un termometro sociale da analizzare. Per quanto ci riguarda pensiamo innanzitutto che siano due i dati da prendere in considerazione, ovvero la riconferma di De Magistris e la nuova presidenza della X Municipalità.
La sconfitta di Lettieri e del PD, quindi delle coalizioni e partiti dell’austerity e di governo, la cui differenza di interessi è molto difficile da tracciare (basta pensare che una parte del PD ed uno dei suoi esponenti locali più arcinoti come Giuseppe Balsamo abbia dato indicazione di voto per il ballottaggio a Lettieri con tanto di simbolo PD e carta bollata) è una sconfitta che parla nello stesso tempo di un consenso generalizzato alle battaglie e lotte contro le politiche del governo Renzi, le politiche di austerità, precarietà, tagli e sacrifici fino al consenso politico sulla questione Bagnoli, l’opposizione all’imposizione del commissariamento dietro il quale si nascondono i poteri che da anni denunciamo e un nuovo modello di sviluppo che asfalti il partito del cemento, dei costruttori, della speculazione, dell’inquinamento, dei profitti imprenditoriali dei poteri locali e non. Insomma una sconfitta storica a Bagnoli/Fuorigrotta del PD con una debacle evidente nella sua roccaforte storica ma in generale, dopo 5 anni di acuirsi della crisi, di tutti i partiti tradizionali.
Una sconfitta che invece ha premiato dall’altra parte un meccanismo comunicativo basato sui temi dell’autonomia, del riscatto, dell’onestà, delle città ribelli, della mobilitazione e delle assemblee popolari. Tuttavia questa è stata anche la campagna elettorale dove sono stati completamente espulsi i problemi sociali da dibattito, trasformato in spettacolarizzazione e showman, con una carenza evidente nelle proposte politiche, spesso lasciando spazi di ambiguità politica, per non parlare dell’insalata mista delle liste, formate da candidati mai visti, che ci consegnano consigli comunali e municipali composti in parte da gente che ha cambiato casacca in poco tempo.
Ma scendiamo nel particolare di Bagnoli-Fuorigrotta. La debacle del PD e la sua sconfitta storica a Bagnoli non è stata ad opera delle destre, come dimostra il dato di Fuorigrotta. Il nuovo presidente della Municipalità, Diego Civitillo, è una persona fuori dagli schemi tradizionale, giovane, indipendente, proveniente dall’attivismo territoriale e schierato politicamente a sostegno delle battaglie storiche su Bagnoli: contro il commissariamento, bonifiche reali, controllo popolare, spiaggia, parco urbano ecc…
E’ evidente che quindi non possiamo nasconderci dietro ad un dito e non vedere in questa situazione una carta in più, una occasione per trasformare questa consigliatura in una esperienza anomala che sia capace di dare spazio decisionale alle assemblee popolari, presenza in strada, rottura con le compatibilità fino ad ora conservate. Per questo pensiamo che come Assemblea Popolare non dobbiamo fare altro che continuare nella direzione che abbiamo sempre percorso, con indipendenza ed autonomia, un percorso fatto di movimentazione e conflitto sociale, lavoro di inchiesta, analisi ed elaborazione di proposte alternative.
Riconoscendo oggi l’occasione e quindi la responsabilità che tutti quanti noi abbiamo nel poter spingere in avanti il processo per la cessione del potere da quegli organi e meccanismi istituzionali che conosciamo benissimo. Occasione che vedremo nel tempo e nei fatti se riusciremo a trasformarla in altro.
Per tale motivo ci impegneremo in queste settimane e mesi, con le forze che riusciamo a mettere in campo, per discutere pubblicamente del mandato di questa nuova giunta municipale, che dovrà occuparsi anche dell’amministrazione ordinaria, il riconoscimento politico reale dell’assemblea popolare, l’aggregazione e l’aumento del processo di partecipazione ed informazione rafforzando e allargando l’assemblea popolare, partendo dal bilancio partecipato fino alle altre scelte politiche sul territorio ed ovviamente riprendere da subito la mobilitazione contro il commissariamento di Bagnoli per pretendere l’avvio immediato dei processi di bonifica reale, e non quelli farsa come l’imminente operazione spreca soldi della manutenzione degli Arenili Nord, la discussione del piano alternativo per Bagnoli sulla base dei temi, proposte e prinicipi oramai consolidati in anni di lotte e mobilitazioni: chi ha inquinato paghi, bonifiche reali, nuova economia di comunità, spiaggia pubblica, parco urbano, lavoro stabile, utile e sicuro, servizi e spazi sociali.
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