Su Bagnoli non un passo indietro.
Gli annunci rassicuranti non bastano: ancora poco chiari i contenuti dell’accordo tra governo, regione e amministrazione comunale. Sbagliato il metodo. Ma, oggi più che mai, attraverso la mobilitazione sono stati messi al centro gli interessi pubblici e collettivi. Da qui è necessario ripartire, attraverso il protagonismo della città, la partecipazione, la lotta, il controllo, la proposta dal basso.
Mobilitiamoci subito: appuntamento
MARTEDÌ 18 LUGLIO ALLE ORE 17 IN PIAZZA DEL PLEBISCITO – NAPOLI
PRESIDIO / CONFERENZA STAMPA DAVANTI ALLA PREFETTURA!
La prima perplessità riguarda il metodo, che in questo caso è anche sostanza e merito. L’annunciata discussione pubblica con il territorio e la città si riduce a una frettolosa informativa. Il processo decisionale si ritira nuovamente nelle stanze dei bottoni e senza eliminare, come dovuto, il ruolo del commissariamento. Al netto degli annunci rassicuranti, sono ancora poco chiari i contenuti dell’accordo tra governo, regione e amministrazione comunale. Le informazioni che trapelano lasciano lo spazio a diversi dubbi e criticità, tuttavia non si può negare che la mobilitazione popolare ha ottenuto degli effetti chiari: porre al centro dell’agenda politica gli interessi pubblici e collettivi e le istanze sociali con i loro obiettivi concreti.
La spiaggia pubblica, la rimozione della colmata, il parco urbano e le sue dimensioni, la tipologia delle attrezzature, la bonifica integrale. Il governo e gli interessi degli speculatori si sono scontrati contro un blocco. Hanno dovuto fare i conti con la capacità propositiva e conflittuale della mobilitazione sociale e popolare del territorio, dei suoi abitanti, di Napoli. Per le nostre controparti quest’accordo è una “corsa ai ripari” per provare a recuperare credibilità e tentare di riprendere il controllo del processo.
Per noi rappresenta il riconoscimento che, attraverso la mobilitazione e la lotta, è possibile contestare, denunciare, opporsi al disastro e, anche e soprattutto, cambiare i rapporti di forza, imporre un’idea di trasformazione e di sviluppo alternativo, costruire soluzioni dal basso e imporne l’esito e l’applicazione.
Solo dopo che saranno chiari i contenuti dell’intesa, entreremo nel merito delle questioni aperte e dei nodi da sciogliere. Ma, ora più che mai, è necessario mobilitarsi, vigilare, far ripartire l’iniziativa autonoma di una città.
0 – 0 palla al centro, la partita comincia adesso!
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