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Basta impunità per Israele

Sedici palestinesi uccisi dalle truppe israeliane in poche ore. Così è finita la “Marcia del Ritorno”, proclamata dai palestinesi in occasione del “Giorno della Terra” che commemora i sei palestinesi uccisi dalla polizia israeliana in Galilea durante le proteste, 42 anni fa, contro la confisca delle terre arabe da parte degli occupanti.

Una ricorrenza che, nel corso degli anni, si è trasformata in un’occasione della condanna dell’occupazione militare dei Territori palestinesi e del sistema di apartheid imposto da Tel Aviv.
Ad una marcia pacifica di migliaia di persone il cosiddetto ‘Stato Ebraico’ ha risposto con una violenza inusitata, sparando sui manifestanti e compiendo l’ennesima strage.

Ormai da tempo è chiaro che l’obiettivo di Tel Aviv è quello di di annichilire ogni forma di resistenza all’occupazione, annientare la popolazione palestinese.

Una strategia che Israele può portare avanti grazie alla più completa impunità di cui gode grazie al sostegno e alla tolleranza della cosiddetta comunità internazionale. Ridicole e ipocrite suonano in queste ore le critiche da parte dell’Onu e di alcune potenze i cui governi chiudono sistematicamente gli occhi di fronte ai crimini quotidiani commessi da Israele.
Alle parole seguano i fatti, la violenza di Israele va fermata.

Solidarietà con la resistenza del popolo palestinese!

Fermiamo l’aggressione israeliana!

Basta con le stragi, l’occupazione, l’apartheid, le punizioni collettive!

Nessuna equidistanza tra gli aggressori e le vittime!

Rete dei Comunisti

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