Menu

“Non abbiamo governi amici”. Potere al Popolo si prepara all’opposizione

Si è concluso sabato sera, o meglio sabato notte, il campeggio di Potere al Popolo a Isola Capo Rizzuto.

Cinque giorni di campeggio che sono serviti a fare come ormai si dice “comunità” e tre giorni intensi di incontri di lavoro e discussione.

Rispetto al campeggio dello scorso anno a Marina di Grosseto i numeri sono stati più alti, visibile soprattutto una presenza giovanile che probabilmente si adatta meglio alla dimensione un po’ spartana di un campeggio come luogo di incontro e formazione politica.

Tra bagni in un mare cristallino e workshop su comunicazione, pratiche mutualiste, autodifesa legale etc, concerti serali e riunioni di ben nove tavoli di lavoro sui punti di programma, spaghettate e dibattito politico finale, si è delineato ben chiaro il posizionamento di Potere al Popolo dentro la nuova stagione politica caratterizzata dal nuovo governo giallo-blu di M5S, Pd…e Quirinale.

Già giovedi pomeriggio in una diretta dal campeggio i due portavoce di Pap, Giorgio Cremaschi e Viola Carofalo hanno chiarito che non c’è alcuna aspettativa sul nuovo governo, al contrario le domande sociali sulle quali è nato Potere al Popolo continueranno ad essere inevase da un esecutivo che si pone in continuità con quelli precedenti. Certo l’inquietante ombra di Salvini e del suo caravanserraglio fascioleghista è riuscito a farsi mettere all’angolo, ma proprio per questo Potere al Popolo non intende lasciare la piazza e l’opposizione al governo BisConte solo a Salvini e alla destra.

La tesi è stata ribadita nel dibattito pubblico sabato pomeriggio tra Cremaschi, Carofalo insieme al prof. Angelo D’Orsi ed alcuni attivisti impegnati sui vari fronti di lotta.

Ne ha discusso a lungo il Coordinamento Nazionale riunitosi sabato mattina che ha messo in cantiere giornate di mobilitazione nazionale proprio per declinare le proposte di Potere al Popolo sull’agenda politica e sociale del paese ed evidenziarne la distanza da quelle sulle quali si va delineando il governo giallo-blu.

Costruzione quindi di iniziative autonome nell’opposizione al governo ma anche partecipazione attiva alle mobilitazioni promosse da altri soggetti,  a cominciare dallo sciopero sui cambiamenti climatici del 26 settembre convocato da Friday For Futures e la giornata contro la repressione e per il ritiro del Decreto Sicurezza bis in discussione tra i movimenti sociali.

Potere al Popolo è consapevole che nei prossimi mesi dovrà fare i conti con il combinato disposto di un governo che ha tutte gli strumenti per imporre una cloroformizzazione sociale e gli atteggiamenti del “popolo della sinistra”, già drammaticamente sperimentati ai tempi di Berlusconi, secondo cui il governo non va disturbato né contestato perché “altrimenti torna Salvini”.

La sfida dunque è tutta politica sul piano del posizionamento e sui contenuti su cui un movimento popolare ritiene che si debba invertire seriamente il corso delle priorità democratiche e sociali realizzato negli ultimi venticinque anni. Questo governo, sulla base delle premesse e dei vincoli dentro i quali ha scelto di agire, non dovrà essere incalzato per fare cose che non intende affatto fare, ma contestato nel merito delle scelte, senza sconti. E se poi c’è da affrontare i fascioleghisti e Salvini nelle piazze e nei quartieri, Potere al Popolo non si tirerà indietro, come ha sempre fatto concretamente.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *