Al termine di uno sciopero generale per la casa con assemblea al Lirico dei sindacati e di una manifestazione del Movimento Studentesco che ha pacificamente attraversato il centro di milano si scatenano incidenti imprevisti.
Un gruppo di manifestanti di Servire il Popolo affluiscono verso via Larga dove, davanti al teatro Lirico stazionano e stanno uscendo i partecipanti all’iniziativa sindacale.
Improvvisamente senza apparente ragione, i gipponi di presidio davanti agli uffici comunali di via Larga si muovono e cominciano a caricare i manifestanti.
Rapidamente si accendono scontri con i manifestanti in tutta via Larga. Molti si rifugiano in Statale dove il Movimento Studentesco erige barricate a difesa dell’Università in via Festa del Perdono, V ia Bergamini e Piazza Santo Stefano
Gli scontri si prolungano con un intervento in forze della Celere e una carica di gipponi contro i manifestanti che provoca vari feriti. Alcune camionette si scontrano.
Su una di loro morirà l’agente Annarumma, per le conseguenze dello scontro, secondo i manifestanti, colpito da un manifestante con una sbarra secondo la Questura. Ma tutti gli indagati verranno successivamente liberati.
Alla fine la polizia viene ritirata ma nella notte ci sarà un tentativo degli agenti di uscire armati dalla caserma di Sant’Ambrogio (ora Annarumma) per andare alla Statale occupata e presidiata sulle barricae dagli studenti del Movimento Studentesco, per vendicare il commilitone. Gli ufficiali riusciranno a fermarli.
Il 21 novembre Mario Capanna, recatosi ai funerali di Annarumma, per rivendicare l’estraneità di lavoratori e studenti a quella morte e partecipare al lutto, verrà quasi linciato dai fascisti e potrà tornare incolume solo per l’intervento della squadra politica.
Dall’autunno caldo si è passati alla strategia della tensione e si prepara a breve la strage si Piazza Fontana.
* da Mostra 1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza
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