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“Piano straordinario” del governo, che premia ancora la sanità privata!

È atteso nelle prossime ore un ulteriore decreto legge contenente un Piano straordinario per far fronte al coronavirus. Nel pieno di un’emergenza sanitaria inedita che, nella sua drammaticità, è stata in grado di mettere a nudo lo stato pietoso nel quale la regionalizzazione, le privatizzazioni e la carenza di personale hanno ridotto il nostro SSN, questo governo pensa bene di adoperarsi per far diventare l’emergenza un’ulteriore occasione di profitto per imprese e sanità privata.

In ossequio alla logica dettata da Confindustria, e supinamente accettata da Cgil, Cisl e Uil, secondo la quale la produzione deve andare avanti ad ogni costo in barba alla sicurezza, si prevedono ingenti incentivi, a fondo perduto, alle imprese per la produzione di mascherine e materiale medicale, e incentivi e deroghe ai tetti di spesa alla sanità – convenzionata e privata – che metterà a disposizione le proprie strutture.

Dopo anni di finanziamenti elargiti a scapito della salute pubblica e grazie ai quali oggi non si riesce a far fronte alla crisi sanitaria, la sanità privata anziché essere requisita rischia di fare affari d’oro.

Non bastasse, soldi al Ministero della difesa e alla sanità militare per ospedali da campo e personale, continuando a lasciare marcire i tanti reparti chiusi o gli interi ospedali smantellati – su tutti: Forlanini e San Giacomo – e a non assumere gli infermieri dalle graduatorie dei recenti e numerosi concorsi effettuati nelle regioni. Solo nella graduatoria del San Andrea di Roma ci sono 7000 infermieri idonei (per concorso), che potrebbero essere da subito impiegati per far tirare il fiato a quelli reclusi negli ospedali da oltre un mese.

Per il personale sanitario allo stremo, costretto a lavorare senza dispositivi di sicurezza – come è evidente dal numero di operatori costretti alla quarantena – in deroga ai riposi previsti tra un turno e l’altro, e con il blocco sine die delle ferie, si promette (e di promessa si tratta visto che si attendono ancora i soldi del Giubileo!) – bontà loro – il pagamento maggiorato degli straordinari e l’elevazione del bonus baby sitter. E tanti applausi, naturalmente!

Sugli applausi e sul repentino passaggio da fannulloni ad eroi avranno molto da dire medici, infermieri, operatori sanitari, autisti soccorritori, tecnici. Ad emergenza finita. Magari quando lo sputo sarà di nuovo consentito.

Chi pensa che bastino le evidenti contraddizioni di questo sistema, messe quotidianamente a nudo dall’emergenza sanitaria in atto, per produrre un cambio di rotta nelle politiche governative degli ultimi 20 anni dovrà ricredersi. Non sarà facile, non è scontato. Ancora una volta dipenderà dalla determinazione delle lotte che sapremo mettere in campo.

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