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Boicottaggio della didattica, Osa: “6 politico e bocciatura per nessuno”

Nel “mondo al contrario” di questi giorni, fatto di aiuti materiali da parte di paesi a guida socialista a un pilastro dell’Alleanza atlantica come il nostro o delle scuse finte dell’Unione europea per il trattamento riservato all’Italia in quest’inizio di pandemia, succede che sia il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a subire la valutazione da quegli studenti e quelle studentesse che invece dovrebbe guidare, come da funzione del suo ministero, nel percorso scolastico di crescita.

Tutto questo è infatti successo nella mattinata di ieri, dove l’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha organizzato su scala nazionale il boicottaggio delle attività didattiche a distanza per protestare contro  il tipo di gestione dell’emergenza causata dal coronavirus.

Alla ministra non viene perdonata la compatibilità con quella narrazione politica che affianca la generalità, o meglio, l’interclassismo con cui il virus sta colpendo le popolazioni di tutto il mondo alla retorica dell’“unità nazionale” in termini di risposta e di responsabilità di fronte alla situazione.

Dalla Confindustria agli amministratori regionali, dalla mediocrità della classe politica a quella della classe imprenditoriale, dal dogma del profitto che impone la gerarchia degli attuali rapporti sociali, i responsabili di questa crisi sono ben chiari, ma da parte della ministra tutto questo è offuscato dalle chance che la didattica a distanza offrirebbe e dall’attenzione con cui lo Stato, per mano del governo, starebbe svolgendo il ruolo educativo delle nuove generazioni.

Ma situazioni speciali necessitano di risposte speciali.

E così, dopo l’adesione allo sciopero generale (sempre mediante boicottaggio delle elezioni) dello scorso 25 marzo proclamato dall’Unione sindacale di base per la chiusura di tutte le attività non essenziali per garantire il diritto alla salute dei lavoratori, l’Osa nell’assemblea telematica pubblica di mercoledì 1 aprile aveva lanciato il boicottaggio delle lezioni di ieri, ottenendo, come si evince dalle foto pubblicate sui loro canali social, una grande partecipazione da parte del mondo studentesco.

Inoltre, vista la extra-ordinarietà della condizione, nessuna valutazione è veramente possibile dell’operato degli studenti, che dunque chiedono a gran voce il 6 politico per tutti e la bocciatura per nessuno.

«Continuiamo il nostro percorso di lotta, delle loro prese in giro ne abbiamo abbastanza», scrivono al termine del loro comunicato (che riportiamo di seguito per intero).

Benvenuto, futuro, la lotta è dura e questo non è che l’inizio di un lungo e tortuoso percorso. Un passo avanti.

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BOICOTTAGGIO IN TUTTA ITALIA: VOGLIAMO 6 POLITICO E BOCCIATURA PER NESSUNO!

Oggi, giovedì 2 aprile, ci siamo mobilitati virtualmente in tutta Italia, boicottando la Didattica a Distanza per l’intera giornata e portando le rivendicazioni del #6politico per tutti e la bocciatura per nessuno.

Di fronte a una ministra che ha abbandonato studenti e professori, delegando le proprie responsabilità, e che ha confermato le scelte politiche neoliberiste che ci hanno portato in questa situazione drammatica che stiamo vivendo, noi non abbassiamo la testa ma rispondiamo mobilitandoci.

Continuiamo il nostro percorso di lotta, delle loro prese in giro ne abbiamo abbastanza.

È TEMPO DI OSARE LOTTARE!

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1 Commento


  • Roberto Angelone

    Credo che saranno tutti promossi. Bisognerebbe però anche considerare che i ragazzi che prenderanno la maturità e meritano un voto superiore alla sufficienza saranno penalizzati. Ragazzi che ma magari si sono impegnati molto per 5 anni.

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