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No Tav, tentativo di sgombero in corso del presidio dei Mulini

Le forze dell’ordine stanno dando vita a un’azione di polizia nei sentieri della Clarea, accerchiando il presidio permanente dei Mulini, dopo aver superato le prime barricate organizzate dai No Tav.

Gli agenti sono sui sentieri ma per ora, da come si apprende, la situazione è di stallo, mentre gli attivisti sono sui tetti e sugli alberi, cercando di bloccare la marcia degli agenti che occupano i sentieri.

Il presidio dei Mulini è nato poco più di un mese fa, nella Valle di Clarea, in risposta alle notizie di una imminente ripresa dei lavori del maledetto tunnel che dovrebbe collegare Torino e Lione mediante lo spostamento su ferro veloce.

L’ultima settimana è stata, come sempre in realtà, molto intensa in Valle. Dal 17 al 19 si è tenuta una tre giorni di “Tre giorni di lotta No Tav”, momenti di lotta, assemblee, approfondimenti e concerti tra Venaus e Giaglione. Dal al 20 al 22 invece è stata la volta del “Campeggio di ecologia politica”, tre giorni di incontri dal vivo in Val Susa dove discutere di una società in cui sia messa al centro «la salute delle persone e della terra».

Sempre il 21 la Valle aveva pubblicamente denunciato la presenza di in una «vasta rete di telecamere nascoste cablate sotto le rocce e dissimulate dalla polizia in pieno lockdown per spiare i valsusini», facendo girare dei video in cui si inquadrano dirigenti della digos di Torino farsi selfie con le nuove telecamere, evidentemente ignari di essere “controspiati” dalla resistenza No Tav.

Ieri invece l’Assemblea torinese No Tav Torino e Cintura era in presidio contro la complicità della Borio srl, azienda con sede a Borgaro, che si è aggiudicata, assieme alla Ecoval srl e alla IG ingegneria Geotecnica srl, due appalti riguardanti i lavori di protezione e mantenimento dei cantieri italiani e il «supporto logistico alle forze dell’ordine per tutta la durata dei lavori», appalti del valori di circa 5,4 milioni di euro.

Un attivismo e una capacità di mobilitazione di certo non nuovo per i valsusini, ma che evidentemente hanno “innervosito” l’apparato repressivo statale, che da stamattina sta tentando di smobilitare la postazione più avanzata, allo stato attuale, della resistenza No Tav. L’appuntamento è al campo sportivo di Giaglione.

Continueremo a seguire gli aggiornamenti, di seguito alcuni scatti della mattinata.

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