Una nuova intimidazione per due storici delegati sindacali USB da parte dell’azienda dei trasporti bolognese, TPER, l’azienda partecipata che da anni ha avviato un processo di esternalizzazione di alcuni servizi, con fortissimi ribassi dal punto di vista dei diritti dei lavoratori.
Un provvedimento disciplinare avviato dall’azienda a seguito di pedinamenti personalizzati, che ha visto la consulta esprimersi per il licenziamento dei due delegati, che oltre ad essere compagni di lotta e di lavoro, sono anche compagni di vita.
La scelta dell’azienda di intraprendere la via più dura nei confronti di una famiglia che potrebbe trovarsi senza reddito se il licenziamento verrà confermato, è “un vero e proprio attacco antisindacale a chi sta dimostrando con i fatti di non cedere a logiche aziendali, di non accettare ingiustizie e intimidazioni”, scrive USB.
Se il casus belli riguarda un tecnicismo rispetto all’uso dei permessi sindacali, la realtà è che è ben noto che da anni USB sta conducendo una battaglia contro TPER per la reinternalizzazione dei servizi, ma soprattutto sta scoperchiando tutto il sistema di appalti e subappalti che TPER gestisce in modo del tutto non trasparente e dubbio e i due delegati, da anni impegnati della difesa dei diritti dei lavoratori, sono in prima linea anche in questa battaglia.
Accettare questo livello di intimidazioni oggi significa abbassare la testa e chiudere occhi e orecchie domani, ed è per questo che la battaglia in difesa e solidarietà di Nello e Rosaria, i due delegati colpiti dal provvedimento, diventa ancora più importante.
La settimana prossima sarà lanciata una conferenza stampa da parte di USB, che con molta probabilità rilancerà una vera e propria campagna in solidarietà e difesa dei lavoratori e delegati sindacali, perché nulla rimanga impunito.
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