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Piacenza. Condannato a 20 anni ex consigliere di Fratelli d’Italia per n’drangheta

E’ stato condannato a 20 anni di reclusione l’ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza Giuseppe Caruso (Fratelli d’Italia) nell’ambito del processo Grimilde, celebrato a Bologna con rito abbreviato, e incentrato sui presunti illeciti commessi dalla cosca Grande Aracri e dai suoi sodali. Caruso dovrà inoltre risarcire il Comune di Piacenza, che si era costituito parte civile, con un milione di euro.

La pena per Giuseppe Caruso è stata di 20 anni – quindi aumentata rispetto ai 15 anni e 10 mesi chiesti dalla procura antimafia con il pm Beatrice Ronchi – e per il fratello Albino di 12 anni e 10 mesi (erano stati chiesti 15 anni).

Venti anni sono stati comminati dalla Corte anche a Salvatore Grande Aracri, ritenuto il boss della cosca di ‘ndrangheta. Giuseppe Caruso e il fratello Albino – entrambi arrestati il 25 giugno 2019 – erano accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, truffa aggravata ed estorsione (Giuseppe anche di corruzione). Con i fratelli Caruso, nell’aula bunker del carcere della Dozza, a Bologna, sono state condannate altre 46 persone arrestato nell’operazione Grimilde. Oltre i due fratelli Caruso ci  sono state altre 39 condanne sempre nell’ambito del Processo Grimilde.

Quando Caruso, esponente di Fratelli d’Italia, venne arrestato, la leader del partito Giorgia Meloni reagì come di prammatica e prese le distanze dal presidente del consiglio comunale di Piacenza. “Il coinvolgimento di Giuseppe Caruso ci lascia sconcertati. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti, e auspichiamo che Caruso dimostri la sua totale estraneità in questa vergognosa vicenda” ebbe a dichiarare la Meloni – “Ribadiamo con assoluta fermezza che in Fratelli d’Italia non c’è stato, non c’è e non ci sarà mai spazio per nessuna mafia; e per noi, come noto, chi fa politica a destra e tradisce l’Italia merita una condanna doppia. Anche per questo Fratelli d’Italia è pronta a costituirsi parte civile nel processo per difendere la sua immagine e la sua onorabilità. Finché non sarà chiarita la sua posizione, Giuseppe Caruso è sollevato da ogni incarico e non può essere più membro di Fratelli d’Italia”.

Il problema, come abbiamo documentato sul nostro giornale, è che anche nei mesi successivi altri esponenti di Fratelli d’Italia sono stati incriminati per collusione con la n’drangheta. Insomma la campagna acquisti di FdI e la sua impetuosa crescita elettorale non pare resa immune dagli “anticorpi” rivendicati dal capogruppo del partito alla Camera.

 

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