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Con il “nuovo Rdc”, il lavoro povero diventa “congruo”

Stretta sul reddito di cittadinanza“: chi rifiuterà una offerta di lavoro “i” vedrà scattare un decalage mensile.

Ma cosa intendono per “congrua“?

Per il governo sono “congrue” offerte di lavoro che distano 80 km da casa o raggiungibili entro 100 minuti con mezzi pubblici. Senza alcun limite salariale, né in basso né in alto.

E alla seconda offerta, ancora più “congrua“, cade il vincolo territoriale (vai a finire ovunque) e, in caso di rifiuto, il beneficio viene revocato.

Senza salario minimo e con salari da fame, il nuovo reddito di cittadinanza diventa così l’anticamera della schiavitù.

Immaginate quanto sia “congruo” alzarsi alle 5 del mattino per tornare la sera dopo aver fatto 100 km andata e ritorno al giorno in cambio di una miseria? Oppure trasferirsi lontano da casa per farsi mangiare una paga da fame da affitti e bollette?

Ecco, ci vuole proprio una gran dose di perfidia a concepire cose del genere. Arbeit macht frei, no? E CgilCislUil, al solito, muti.

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