Da alcuni giorni una delegazione di Potere al Popolo, fra cui uno dei due portavoce nazionali Giuliano Granato, in un gruppo di 35 cittadini italiani, è a Cuba per partecipare direttamente allo studio clinico sui vaccini iniziato il 16 novembre in collaborazione tra l’Istituto di Ricerca cubano Finlay e il Policlinico torinese Amedeo di Savoia sul vaccino Soberana plus.
“Siamo orgogliosi di essere presenti con una delegazione di Potere al Popolo a uno studio che può avere risvolti decisivi nella lotta globale alla pandemia. La ricerca – organizzata e seguita passo passo dai medici e ricercatori cubani e internazionali – permetterà di quantificare l’efficacia di Soberana plus come terza dose in chi ha effettuato le prime due con vaccini prodotti dalle multinazionali del farmaco (Pfizer, Moderna, Johnson)” scrive Potere al Popolo in una nota.
Se l’efficacia di Soberana fosse confermata, ciò significherebbe che il vaccino cubano, più economico e facile da produrre, potrebbe essere utilizzato anche nei paesi occidentali come terza dose ma soprattutto sarebbe un’opzione per le decine di milioni di persone di paesi poveri o privi di aziende farmaceutiche che aspettano ancora la prime dosi o hanno necessità di effettuare il richiamo.
Un vaccino, va ricordato, pubblico e non prodotto dalle multinazionali, da cui nessuno trae lucro.
Quasi due anni fa i medici cubani sbarcavano nel Nord Italia per fronteggiare lo scoppio del Covid praticamente a mani nude, dando un supporto enorme. Oggi – in microscopica parte – siamo felici di poter ricambiare.
“Una delle dottoresse che puntualmente ogni mattina misura pressione, verifica il punto dell’iniezione e registra ogni aspetto” – racconta Giuliano Granato – “alla domanda se per ogni cubano raccolgono tutte queste informazioni e “perdono tutto questo tempo”, mi ha risposto con il tono e lo sguardo di chi ti sta riportando una cosa assolutamente banale e scontata: “raccogliamo tutte le informazioni e una grossa mano ce la danno i medici di famiglia che conoscono i propri pazienti meglio delle proprie tasche perché ogni giorno visitano, parlano, passano ore a conoscere, chiacchierare, raccogliere informazioni.” Ecco: un sistema sanitario davvero capillare, capace di arrivare a ogni persona ovunque sia, è fondamentale per usare al meglio l’arma del vaccino”.
In una scheda che pubblichiamo qui di seguito, Giuliano Granato, riassume le caratteristiche del vaccino cubano Soberana Plus e delle sue ripercussioni su relazioni internazionali improntate alla cooperazione e non alla competizione tra i popoli.
Ma che cos’è questo Soberana Plus e come funziona? Facciamo chiarezza
In tante e tanti mi state scrivendo per chiedere più informazioni sul Soberana Plus, il vaccino che mi è stato somministrato a L’Avana come booster/terza dose, pensato per soggetti convalescenti dal virus o cui è stato già somministrato un altro vaccino anti-Covid-Sars2.
Ho quindi riassunto alcuni punti:
1. CHE VACCINO È? Il Soberana è un vaccino proteico, differentemente da Pfizer o Moderna, che invece usano tecnologia mRNA.
Semplificando, significa che a Cuba si usa una tecnologia tradizionale che permette di somministrare un pezzettino del virus – la cosiddetta “spike” – nel soggetto da vaccinare che così produce gli anticorpi necessari. I vaccini mRNA, invece, forniscono le “istruzioni”, l’organismo le apprende e alza la barriera di anticorpi.
2. EFFICACIA: Gli studi condotti finora dalle istituzioni cubane – e oggi anche da quelle italiane (Ospedale Amedeo di Savoia di Torino) – dimostrano che il Soberana Plus è un vaccino assolutamente efficace. Costruisce un altissimo muro di anticorpi, tanto in chi era già stato contagiato precedentemente, quanto in chi ha ricevuto altri vaccini.
3. EFFICACIA BIS: Per di più, il Soberana Plus è efficace anche contro le varianti Beta e Delta, la prima estremamente aggressiva e la seconda che ormai è la forma principale con cui si presenta il virus.
4. COSTI, PRODUZIONE, STOCCAGGIO: Il Soberana Plus all’enorme efficacia aggiunge costi di produzione molto bassi: vuol dire che potenzialmente il vaccino può essere prodotto in ogni angolo del pianeta, anche in quei Paesi la cui spesa procapite in sanità è inferiore ai 20$ l’anno, cioè meno di quanto Pfizer chiede per la vendita di una sola dose del “suo” vaccino.
Non solo: Soberana non presenta problemi o condizioni particolari per lo stoccaggio, il che evita di dover disporre di tecnologie avanzate per trasporto e immagazzinamento del vaccino.
5. EFFETTI COLLATERALI: Dall’osservazione condotta finora sui soggetti cui è stato somministrato il Soberana Plus viene fuori che ha effetti collaterali quasi nulli. Solo meno dell’1% soffre di febbre, arrossamento della zona dell’iniezione, malessere generale, eritemi. Per la stragrande maggioranza della popolazione, invece, nessun effetto avverso. Al massimo un piccolo dolorino nel punto della puntura.
6. VACCINO PUBBLICO AL 100%: E questo che c’entra? C’entra e non solo per motivi ideologici. Il fatto che una piccola isola, povera e sotto “bloqueo” da più di 60 anni, riesca in tempi brevissimi a sviluppare 3 vaccini e due candidati vaccinali, dimostra che si può fare, che se siamo in balia di Big Pharma è perché le nostre classi dominanti ci hanno consegnati mani e piedi alle multinazionali del farmaco e non perché non esisteva alternativa. Un serio progetto politico che voglia mettere al centro il bisogno forse più universale che ci sia – quello alla salute – non può prescindere da enti e istituti di ricerca biotecnologica pubblici al 100%.
Non dover essere soggetti alle esigenze di bilancio di qualche azienda e non dover elemosinare la caritatevole cessione di alcuni milioni di dosi per immunizzare milioni di persone sarebbe un salto civiltà di grande importanza.
7. COOPERAZIONE VS.. COMPETIZIONE: Lo studio clinico cui ho preso parte insieme a 35 cittadine/i italiane/i è una prova straordinaria del fatto che la cooperazione batte la competizione senza che ci sia partita.
È dalla messa in comune di conoscenze, tecnologie, possibili risposte, che l’umanità trae giovamento. Non certo dalle guerre tra Stati, dalle multinazionali che cercano di farsi le scarpe per sottrarsi l’un l’altra fette di mercato.
Un sistema internazionale fondato sulla cooperazione è un sistema che fa più bene ai nostri popoli. E se la cooperazione fosse la regola ne guadagneremmo quasi tutti. Eccetto quei pochi che sulla concorrenza lucrano a danno dei molti.
Giuliano Granato
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