Ore 20:15
“Chiamiamo gli studenti di Roma e di tutta Italia alla lotta finché Ministero, Prefetto e Città Metropolitana non ci convocheranno per un incontro“.
Questo è quanto si legge in una nota a un video appena diramato dalla pagina Instagram dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa, girato al Pilo Albertelli, nuovamente occupato oggi pomeriggio dopo i fatti del Plauto.
Simone, detto “Chaez” e autore del video, stamattina era stato portato in Commissariato da agenti in borghese assieme ad altri studenti e studentesse, mentre si chiedeva l’assemblea straordinaria d’Istituto.
“Non provate a descrivere le occupazioni come perdite di tempo, la richiesta degli studenti è chiara: vogliamo avere voce in capitolo riguardo le decisioni sulla scuola! La lotta non si ferma“, conclude l’Osa.
Di seguito, il video che sta girando sui social.
Ore 18:40
Brutte notizie per la flebile democrazia del nostro paese giungono anche dal Liceo Argan, zona Don Bosco di Roma.
Gli studenti della scuola, protagonisti dell’occupazione dell’Istituto nella mattinata, hanno infatti riferito, attraverso una nota dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa, che sono stati chiusi dentro dal preside.
“La follia di un preside che in questo momento con l’occupazione degli studenti alla succursale del liceo artistico Argan è scomparso e non sta attuando alcun dialogo con i ragazzi all’interno“, si legge sulla pagina Instagram di Osa.
“Tutte le entrate sono state volontariamente mantenute chiuse e rimangono chiusi forzatamente all’interno senza via d’uscita fruibili. L’occupazione continua contro dei presidi sceriffo e un governo che piuttosto che risolvere i problemi degli studenti li sequestra“.
Ancora una prova di repressione contro una generazione che è passata al contrattacco.
Ore 15:15
Tutti i ragazzi e le ragazze che erano stati portati in Commissariato sono stati rilasciati.
Tuttavia, per uno di loro è scattata la denuncia a piede libero da parte della polizia. Ancora una volta dunque in questo “caldo” autunno scolastico romano, il governo Draghi e il ministro Bianchi negano il confronto a quegli studenti e quelle studentesse che in teoria, e secondo il loro lauto stipendio, dovrebbero rappresentare nelle istituzioni.
L’utilizzo strumentale delle forze dell’ordine dimostra ancora una volta la lontananza della classe dirigente dagli abitanti del paese. Gli studenti delle scuole romane hanno posto dei problemi molto seri, ma la politica si è scientificamente rifiutata di interloquire.
Non sorprende allora la notizia secondo cui altre scuole sarebbero in fermento in città, l’atteggiamento vergognoso di tutto l’arco parlamentare e di governo è l’ennesima conferma dell’indecenza di chi oggi governa sul presente e sulle scelte che determineranno il nostro futuro.
Ed è proprio su quest’ultimo che nella nuova generazione monta, lentamente ma inesorabilmente, monta la voglia di riscatto e la fine della “delega in bianco” tanto cara alle democrazie liberali occidentali del XXI secolo.
Ore 13:00
In totale, sono circa una decina gli studenti portati in Commissariato, insieme ai due attivisti strattonati con la forza di cui vi abbiamo mostrato il video.
Per tutta risposta, le stesse classi che stavano chiedendo l’assemblea straordinaria, in solidarietà ai loro compagni, hanno deciso di entrare nella scuola, dando un forte segnale di solidarietà a chi è stato invece portato via dalla polizia in borghese.
Con il Plauto, salgono a quasi 50 le scuole interessate da questa “valanga” di occupazioni autunnale.
Davanti ai cancelli della scuola è arrivata anche Elisabetta Canitano, candidata di Potere al Popolo Roma alle ultime amministrative, una delle pochissime voci che in questi due mesi ha continuamente e senza indugio preso parola in favore delle lotte degli studenti.
Ore 9:45
“Da mesi gli studenti sono in protesta a Roma tra picchetti, scioperi e manifestazioni. Mai nessuna risposta dalle istituzioni.
“Questa mattina, al liceo Plauto, di fronte alla richiesta di assemblea straordinaria due nostri attivisti sono stati portati via dalla polizia e in questo momento sono chiusi dentro la scuola.
“È inaccettabile questo livello di repressione. Risponderemo con la lotta”.
Con queste poche righe pubblicate su Instagram e accompagnate da un video, gli studenti-attivisti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa hanno denunciato il comportamento della Polizia dinanzi alle proteste che da mesi si protraggono nelle scuole romane.
Nelle immagini infatti si vedono Caterina e Simone (questi i nomi dei due ragazzi) portati via con la forza da due poliziotti in borghese, mentre sostenevano la legittima richiesta avanzata dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto.
I gravissimi fatti sono avvenuti al liceo Plauto di Roma, zona Tor de Cenci/Spinaceto, estrema periferia sud della capitale.
Sin dalla prima scintilla scoccata dall’occupazione del Cine-TV Rossellini di ottobre, le istituzioni non hanno mai dato nessun segnale di interessamento alle richieste provenienti dagli studenti.
I presidi-manager hanno tenuto atteggiamenti padronali, come se la scuola “fosse roba loro”, secondo una frase usata dall’Osa stessa nello stigmatizzare questo atteggiamento.
Quando invece si è palesato, il governo Draghi lo ha fatto per mezzo delle forze dell’ordine, come al Ripetta e di nuovo stamattina al Plauto, confermando l’atteggiamento vergognoso, ma dobbiamo dire non sorprendente, di questa classe dirigente e di un Ministero che relega a problemi di ordine pubblico – da risolvere dunque col manganello – questioni politiche e sociali – il modello d’istruzione delle generazioni future.
Alla richiesta di protagonismo della nuova generazione, la polizia risponde con la forza, nel tentativo di silenziare un malcontento crescente tra i ragazzi.
Crescente, sì, perché stamane altre quattro occupazioni sono state dichiarate in città, inoltre si ha notizia di un’occupazione in un ITC di Bologna (il Luxemburg), e chissà forse altre seguiranno anche nel resto del paese.
I due attivisti sono ora in commissariato. Un presidio di solidarietà è in corso di fronte alla scuola. “La lotta è la risposta”, si annuncia tra lo sgomento e la voglia di riscatto di chi ha assistito, stamattina e negli ultimi due mesi, alla sordità condita col manganello della classe politica italiana.
Aggiornamenti live seguiranno.
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Ultima modifica: stampa
Marco Odorici
Confermo che da 2 giorni il Rosà Luxembutg a Bologna è occupato. C’è movimento nelle scuole di Bologna. Al momento la DIGOS pare tenere un profilo basso.